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Cronaca

Taglio agli stipendi: 15mila dipendenti in piazza del Campidoglio

Assemblea generale di quattro ore di tutti i sindacati contro i tagli al salario accessorio giudicato illegittimo da una relazione del Mef. Chiaro il messaggio al sindaco Marino: "Giù le mani dai nostri stipendi"

Un messaggio chiaro a Marino e, visto il periodo di campagna elettorale, anche al premier Renzi: i 24.000 dipendenti del Campidoglio sono pronti a tutti pur di difendere il proprio salario. Una piazza mai così piena ha ospitato l'assemblea generale di tutti i dipendenti capitolini chiamati a decidere le prossime forme di lotta contro le conseguenze della relazione del Mef.

Dalle maestre ai vigili urbani, dagli amministrativi ai dipendenti dei municipi, dagli addetti agli sportelli a quelli dell'ufficio anagrafe, tutti in assemblea per ribadire che gli stipendi non si toccano. E' Marino il bersaglio principale della protesta. Il sindaco di Genova è riuscito laddove neanche Alemanno era riuscito, ovvero mettere d'accordo tutte le sigle sindacali riunite in piazza per una volta senza distinguo, dai sindacati confederali a quelli autonomi a quelli più di lotta. 

"Non sono ingordo ma ahimè mangio! vorrei continuare, grazie". "Quarant'anni per fare gli asili, un anno con Marino per distruggerli". "Non siamo polli da spennare ma lavoratori da rispettare". Sono solo alcuni degli striscioni presenti questa mattina in piazza del Campidoglio. Messaggi forti e chiari, urlati sin dalle sette della mattina sotto le finestre del sindaco. Tanti gli interventi di dirigenti sindacali e più semplici Rsu. Da più parti si è levata la richiesta: "Sciopero". E sembra essere questo l'orientamento principale dei sindacati. 

Alla base della protesta il taglio del salario accessorio, misura, che dopo la relazione e la conseguente bocciatura del Mef, sembra alquanto realistica. A nulla, per ora, è valso il tentativo di Marino di scaricare la questione sul Governo che non sembra intenzionato a intervenire. A nulla è valso il documento firmato dall'Anci che chiede un intervento governativo. Non è bastato ai sindacati che oggi hanno portato oltre 15.000 persone in piazza. 


Cgil, Cisl e Uil ora attendono "che l'Amministrazione faccia un passo indietro, smetta di mortificare e calpestare la dignità dei propri dipendenti e prenda impegni pubblici entro poche ore sul mantenimento dei loro livelli retributivi complessivamente intesi. Consigliamo all'Amministrazione di venire al tavolo di trattativa solo quando avrà certezze, per chiudere la brutta pagina del pagamento delle prestazioni lavorative accessorie e concentrarsi sul progetto di rilancio dell'Ente attraverso la valorizzazione delle proprie risorse interne. In caso contrario, il grande evento di oggi rappresenterà soltanto l'inizio di un percorso in cui si farà ricorso, oltre che all'azione sindacale ed allo sciopero, ad una vertenzialità che porterà i 24000 dipendenti di Roma Capitale a presentare una vera e propria class-action. Auspichiamo inoltre che la solidarietà manifestata personalmente all'assemblea dai vari esponenti della politica e dagli amministratori dei Municipi si tramuti in breve in atti concreti utili alla soluzione della vicenda.
Invitiamo pertanto i Presidenti dei Municipi, che stanno in prima linea sull'offerta dei servizi alla cittadinanza, ad un incontro che a breve convocheremo presso le nostre sedi. Sfidiamo infine il Sindaco ed il Consiglio Comunale ad una prova di coerenza con se stessi ed a convocare un apposito consiglio comunale straordinario per approvare immediatamente un atto che ponga come tetto massimo per tutti i nominati dalla politica lo stipendio percepito dal Sindaco".

Cgil, Cisl e Uil ora attendono "che l'Amministrazione faccia un passo indietro, smetta di mortificare e calpestare la dignità dei propri dipendenti e prenda impegni pubblici entro poche ore sul mantenimento dei loro livelli retributivi complessivamente intesi. Consigliamo all'Amministrazione di venire al tavolo di trattativa solo quando avrà certezze, per chiudere la brutta pagina del pagamento delle prestazioni lavorative accessorie e concentrarsi sul progetto di rilancio dell'Ente attraverso la valorizzazione delle proprie risorse interne. In caso contrario, il grande evento di oggi rappresenterà soltanto l'inizio di un percorso in cui si farà ricorso, oltre che all'azione sindacale ed allo sciopero, ad una vertenzialità che porterà i 24000 dipendenti di Roma Capitale a presentare una vera e propria class-action. Auspichiamo inoltre che la solidarietà manifestata personalmente all'assemblea dai vari esponenti della politica e dagli amministratori dei Municipi si tramuti in breve in atti concreti utili alla soluzione della vicenda. Invitiamo pertanto i Presidenti dei Municipi, che stanno in prima linea sull'offerta dei servizi alla cittadinanza, ad un incontro che a breve convocheremo presso le nostre sedi. Sfidiamo infine il Sindaco ed il Consiglio Comunale ad una prova di coerenza con se stessi ed a convocare un apposito consiglio comunale straordinario per approvare immediatamente un atto che ponga come tetto massimo per tutti i nominati dalla politica lo stipendio percepito dal Sindaco".

TRAFFICO IN TILT - Il traffico nella zona è completamente paralizzato per l'assenza dei vigili in strada. Dal Circo Massimo fino al Teatro Marcello una colonna di macchine procede a passo d'uomo. Gli agenti della Polizia Municipale sono scesi da piazza del Campidoglio a piazza Venezia per bloccare ulteriormente la viabilità. 

ATTIMI DI TENSIONE - Qualche momento di tensione c'è stato tra alcuni cittadini e alcuni dipendenti, scesi in piazza Venezia. Il traffico bloccato ha fatto saltare i nervi in particolare ad un passeggero di un taxi che sceso dal mezzo ha iniziato a inveire contro i dipendenti. Ne è nato un furioso battibecco, con le parti divise a fatiche. "Siamo noi le vittime della protesta", spiega il professionista del settore agrario. "Chiediamo solo di andare a lavorare. E' assurdo che i vigili che il traffico dovrebbero evitarlo invece lo blocchino".

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