rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Adesivi antisemiti prima del derby, la comunità ebraica dice basta: "Fermate il calcio"

Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della comunità ebraica romana: "Magliette o eventi di facciata, non bastano più"

Basta con le partite e fermare il calcio così i tifosi sani potranno ribellarsi e a isolare gli estremisti che diffondono tra le curve e in strada contenuti antisemiti collegati al mondo del pallone. L'appello arriva dalla comunità Ebraica di Roma, dopo il caso scandalo di alcuni adesivi che raffigurano Mr Enrich, simbolo degli ultras della Lazio con il pigiama a righe, accompagnato nel lager di Auschwitz da Hitler e Mussolini che invece indossano una maglia della Roma.

Adesivi realizzati da un tifoso giallorosso, sono comparsi qualche giorno fa nella zona di Portonaccio e sono rimbalzati su tutti i giornali. Una vergogna che richiama alla mente le immagini di Anna Frank in maglia romanista, realizzate invece qualche tempo fa dalla tifoseria opposta. Troppo per Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della Comunità romana, che ha sbottato: "Servono misure più drastiche".

"Una maglietta o l'iniziativa mezz'ora prima della partita sono cose di facciata che non bastano più - ha affermato nel programma Gli Inascoltabili in onda su Radio Roma Sound fm90 - Da anni all'interno delle tifoserie ci sono gruppi che agiscono in questo modo. Il problema non è la tifoseria in sé, il problema è la reazione: ci deve essere una reazione forte". Da cui la proposta: "Fermate la partita, fermate il calcio, fermate l'intrattenimento, vedrete che il tifoso che non ha fatto niente sarà lui il primo a ribellarsi". 

"Per noi quello che è accaduto è chiaramente molto grave perché si ripropone. Negli ultimi mesi, con i casi di antisemitismo che sono tornati a farsi sentire, la vicinanza delle istituzioni e delle forze di polizia non è mai mancata. Sicuramente l'opinione pubblica, al momento, non mi pare sia dalla nostra parte per vari motivi e questo è un problema che si ripresenta, spesso passa un po' troppo sotto silenzio e questa diventa una grande provocazione e questo lo diciamo alle società, oggi abbiamo paura che i nostri ragazzi sentano quei cori e quei problemi con i quali un ragazzo non ci si dovrebbe confrontare soprattutto un ragazzo ebreo in questo caso", aggiunge Regard.

"Sebbene io sia tifoso romanista non si può fare una distinzione, non è bravo il romanista e cattivo il laziale o il contrario. - ha sottolineato l'assessore alla Memoria della Comunità romana - C'è un problema trasversale all'interno di molte tifoserie, non è una questione di tifo, ma di rispetto e di educazione. Fermate la partita, fermate il calcio, fermate l'intrattenimento, vedrete che nel momento in cui il tifoso che non ha fatto niente, sarà lui il primo a ribellarsi perché interrompe anche il suo diritto di godere del calcio. Bisogna fare misure un po’ più forti, più drastiche, altrimenti passerà tutto come un ‘vabbè faranno qualche articolo di giornale’ e poi finisce li".

Alle società si rivolge anche il sindaco Roberto Gualtieri. Gli adesivi, secondo il primo cittadino, sono "una vergogna: non bisogna avere nessuna sottovalutazione o indulgenza verso l'utilizzo di una ideologia criminale. Sono certo che tutte le società faranno il massimo per evitare che ci siano riferimenti a ideologie barbare che non hanno a che fare con la bellezza dello sport". Giovanni Malagò, presidente del Coni, è senza parole: "È disarmante - il suo commento - perché oltre al danno alla collettività certi soggetti lo arrecano anche alla squadra che tifano. Condannare certi atteggiamenti è fin troppo poco, dispiace molto per questi episodi".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Adesivi antisemiti prima del derby, la comunità ebraica dice basta: "Fermate il calcio"

RomaToday è in caricamento