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Lunedì, 29 Aprile 2024
IL REPORT

Tra prestiti non pagati e spese per la casa troppo alte. Chi sono i super indebitati di Roma

Il report della Fondazione Salus Populi Romani è drammatica. In quattro anni le richieste di aiuto per sovraindebitamento sono cresciute e interessano soprattutto dipendenti con una casa di proprietà e donne sole

I romani si indebitano sempre di più. E' questo il dato che emerge dal primo rapporto reso pubblico dalla Fondazione Salus Populi Romani, istituita nel 1995 dalla Diocesi di Roma. Il quadro che viene delineato, presentato nei giorni scorsi nella sede della cittadella della salute della Caritas, è quello di uno spaccato che nel quadriennio dal 2020 al 2023 è andato crescendo, con un totale di 1.800 posizione debitorie per un ammontare impressionante che supera i 37 milioni di euro. 

I romani sempre più indebitati

Tra il 2020 e il 2023, come fa sapere la Fondazione, sono arrivate 812 richieste di aiuto e di queste 558 sono state analizzate nel dettaglio. Dei 37 milioni di euro di debiti, ben 22 provengono da debiti non rateizzati. Un impatto sociale drammatico, perché riguarda 1.096 persone adulte e coinvolge 304 minori, che rischiano l'esclusione sociale a causa del sovraindebitamento delle famiglie, che per il 75% provengono dalla Capitale. Le persone che si sono rivolte ai vari sportelli di ascolto e alle organizzazioni ecclesiali, poi ricondotte alla Fondazione, per il 34% hanno tra i 46 e i 55 anni e per quasi il 30% tra i 56 e i 65 anni. 

tabella rapporto fondazione salus

Il profilo di chi chiede aiuto

Ma chi sono i sovraindebitati di Roma? Come detto, principalmente persone in età lavorativa, ancora ben lontane dall'età pensionabile. Nel 52% dei casi sono uomini, nel 48% donne. Il 41,7% hanno un contratto a tempo indeterminato, solo il 17,9% è in pensione. Il 16% è lavoratore autonomo e il 9,1% senza entrate. In generale, il profilo che emerge è di persone con lavoro dipendente, una casa in affitto e in molti casi di proprietà e con figli a carico.

Gioco d’azzardo, i romani bruciano quasi 1800 euro a testa

Il 40% ha una casa di proprietà

Sono famiglie "produttive" che chiedono aiuto e, a causa di rate di finanziamenti non pagati, rette condominiali arretrate e altre esposizioni economiche, sono sostanzialmente a rischio usura. Le donne single (32%) sono più a rischio degli uomini single (25%). Il 40,9% ha una casa di proprietà, di questi il 17% con mutuo attivo. Il 46,6% ha un contratto di locazione con proprietari privati, il 5,2% vive in alloggi pubblici, nello specifico di proprietà Ater. Per un terzo dei casi analizzati, l'impegno economico per pagare i costi della casa è definito "importante, grave o severo". 

Le cause dei debiti: gioco d'azzardo, separazioni, cartelle esattoriali

Nel periodo 2020-2023 la Fondazione ha potuto garantire un intervento finanziario ad oltre la metà dei richiedenti per più di 6,6 milioni di euro. Tra le cause del sovraindebitamento emergono con particolare peso quelle che hanno a che fare con il lavoro: “riduzione o perdita del reddito familiare” unito alla “attività autonoma in difficoltà”, emergono però anche altri fenomeni riguardanti in particolare la conflittualità familiare (separazione/divorzi), le cure sanitarie ed in particolare il Disturbo da gioco d’azzardo. Dall’analisi delle posizioni debitorie emerge che il 18% ha insoluti di affitto ed il 43,5% di questi con un arretrato di oltre 6 mensilità; il 15% presenta rate di Condominio da pagare e per il 61,5% di questi il debito è sino a 4.000 euro. Infine, il 20,4% ha un debito con l’Agenzia delle Entrate, di questi il 28% ha un debito sino a 4.000 euro, il 36,5% porta Cartelle esattoriali fino a 20.000 euro e il 21% ha una debitoria erariale per oltre 30.000 euro. La metà delle famiglie con mutuo deve fronteggiare rate di prestiti e mutui che pesano per oltre il 50% del reddito disponibile, un reddito prodotto per oltre la metà da un solo percettore.

tabella importi beneficiari

Funari: "Servirebbero maggiori fondi"

"I dati Caritas ci confermano che la crisi economica fa entrare in meccanismi difficili poi da superare - commenta l'assessora alle politiche sociali Barbara Funari, presente alla presentazione del report -. Roma Capitale ha sportelli attivi in alcuni municipi, l'orientamento e la sinergia tra le realtà che si occupano di queste criticità è la prima risposta necessaria per fronteggiare questo fenomeno. Il tema dei fondi è centrale, avere la possibilità di accedere a fondi di garanzia e attivare strumenti in emergenza, visti i numeri, è fondamntale. Abbiamo bisogno del sostegno del governo. Sarebbe un bellissimo segnale pensare a un progetto speciale in vista del Giubileo 2025". 

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