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Domenica, 28 Aprile 2024
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Molestie alla Sapienza, studentessa mostra un cartello e blocca la lezione: "Non mi sento sicura"

Il video dell'azione è stato condiviso dall'associazione Sinistra universitaria, secondo cui i dati sulle molestie sarebbero più alti di quelli resi noti dalla rettrice

Si è alzata in piedi durante una lezione alla Sapienza e ha mostrato un cartello con scritto “Non mi sento sicura”. Il video dell’iniziativa di una studentessa è stato pubblicato dal profilo Instagram dell’associazione Sinistra Universitaria. Dopo alcuni istanti di silenzio si sente il docente chiedere alla ragazza “Vuole magari spiegare questa sua manifestazione?”. 

Le parole della studentessa

La studentessa risponde elencando i motivi per cui, secondo lei, l’ateneo non è più un posto sicuro, raccogliendo anche l’applauso di alcune colleghe e colleghi: “Non mi sento sicura perché durante gli esami e le lezioni continuano a verificarsi episodi di violenza psicologica e vengono screditati. Non mi sento sicura perché l’università del merito ha ritmi insostenibili. Per sentirmi sicura il sapere dovrebbe essere libero, laico e intersezionale. Non mi sento sicura perché un anno fa, quando le mie compagne hanno cercato di manifestare pacificamente il loro pensiero, sono state manganellate dentro Scienze politiche”. La studentessa ricorda anche che esiste un solo centro anti-violenza della Sapienza ed è fuori dalla Città universitaria. E ancora: “Non mi sento sicura a tornare a casa dopo le lezioni perché le strade che la circondano non sono illuminate e le lezioni finiscono tardi. Non mi sento sicura perché i miei docenti non sono formati riguardo a tematiche sessuo-affettive e non sono formati rispetto a violenza e discriminazione di genere. Non mi sento sicura perché l’università non è un luogo sicuro”. 

I dati sulle molestie alla Sapienza 

L’iniziativa della studentessa è legata alla mobilitazione iniziata dall’associazione contro le molestie nell’università. Un’azione intensificata dopo la diffusione, da parte della rettrice, Antonella Polimeni, dei dati su molestie e abusi nell’ateneo: 13 casi nel 2023, con la sospensione di un docente. Per Sinistra universitaria, però, il numero reale sarebbe molto più alto: “Lo scorso novembre – spiegano dall’associazione - abbiamo lanciato un'indagine sulla violenza di genere e le discriminazioni in università in vista del prossimo 8 marzo. I dati che abbiamo raccolto non coincidono con quanto detto dalla rettrice. I casi sono almeno 130, ma sappiamo che il fenomeno è molto più diffuso. Secondo la nostra indagine il 15% delle soggettività discriminate ha subito una violenza; il 30% delle persone intervistate ha assistito a una discriminazione in ambito accademico; oltre il 90% delle persone non conosce la figura della consigliera di fiducia”. L’associazione presenterà i dati sulla violenza di genere e le sue proposte per una “università transfemminista” martedì 12 marzo, nell’aula Calasso della facoltà di Giurisprudenza”. 

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