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Cronaca

Ex parroco condannato per pedofilia evaso a bordo di un taxi

Stava scontando una pena di 14 anni e 2 mesi di reclusione

E' evaso a bordo di un taxi dalla struttura sanitaria dei Castelli Romani dove era ospite a seguito all'aggravarsi di alcuni problemi di salute. A tornare al centro delle cronache cittadine e nazionali Don Ruggero Conti, ex parrocco della chiesa della Natività di Maria Santissima, nella zona di Selva Candida, condannato in appello per pedofilia nel maggio del 2013 a scontare una pena di 14 anni e 2 mesi. L'ex prelato è stato accusato di aver abusato di sette ragazzini che gli erano stati affidati sia nell'oratorio della chiesa che in alcuni campi estivi. 

Evasio a bordo di un taxi

La fuga di Don Ruggero è avvenuta lo scorso 26 settembre, quando i responsabili della struttura sanitaria dove era ospite hanno allertato i carabinieri indicando loro la fuga dell'ex prelato, a quanto sembra a bordo di un taxi preso poco distante da dove era ricoverato. Condannato al regime degli arresti domiciliari, l'ex parroco della chiesa di Selva Candida stava espiando la propria pena nella sua abitazione nel viterbese, dalla quale aveva ottenuto il permesso, per motivi di salute, a trasferirsi temporaneamente nella struttura sanitaria dei Castelli Romani. 

Don Ruggero Conti in fuga 

Ottenuto il permesso dai giudici del capoluogo della Tuscia, il 63enne ha fatto perdere le proprie tracce prima che i carabinieri gli potessero notificare la revoca del provvedimento cautelare dei domiciliari, con il successivo trasferimento in una casa circondariale.

Don Ruggero Conti condannato per pedofilia 

Ruggero Conti fu condannato in primo grado a 15 anni e 4 mesi di reclusione nel 2011.  La Terza Corte d'Appello di Roma diminuì la pena del prelato nel 2013, per la prescrizione di tre episodi di abusi avvenuti fino al 2000 e per questo prescritti nel novembre dello scorso anno. Gli episodi contestati a don Ruggero Conti sarebbero avvenuti dal 1998 al 2008.

Le accuse contro l'ex parroco di Selva Candida 

La VI sezione del tribunale di Roma motivò la condanna con l'esistenza di una "immediata, diretta, coerente, sincera e partecipata narrazione compiuta in dibattimento dalle vittime". Per i giudici, invece, la tesi del 'complotto' sostenuta dalla difesa era "rimasta indimostrata". 

Arrestato nel 2008 

La vicenda giudiziaria prese il via il 29 giugno del 2008 quando don Ruggero fu arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci. Secondo una denuncia, il sacerdote avrebbe attratto le sue 'vittimè con regali che le loro famiglie non potevano permettersi. 

Sette violenze sessuali

Gli furono attribuite sette violenze, accuse dalle quali si difese in Tribunale alla presenza di due diversi gruppi parrocchiani della chiesa di Selva Candida. Di questo uno era formato dagli estimatori del religioso, che addirittura indossavano magliette con slogan inneggianti a don Ruggero, e uno di detrattori, pienamente convinti che le accuse mosse al sacerdote fossero state pienamente dimostrate. Lo scorso martedì il 63enne è tornato nuovamente alla ribalta delle cronache con una evasione. L'uomo è ora attivamente ricercato dalle forze dell'ordine.

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