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Cronaca Ostia / Lungomare Duilio

Ostia: accusato di furto di energia elettrica, nei guai gestore di Hakuna Matata

Il chiosco usufruiva dell'energia elettrica ma, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, per eluderne il pagamento, era stato realizzato un allaccio abusivo con tanto di switch sottrarsi ad eventuali controlli

Ancora guai per il chiosco Hakuna Matata Beach. Questa volta a finire nei guai un 44enne romano, gestore del chiosco del Lungomare Duilio di Ostia. L'accusa è quella di "furto di energia elettrica", causando un danno di almeno 630mila euro.

E' successo tutto ieri quando, insieme ai tecnici verificatori della società A-Reti, i Cararbinieri del N.O.R.M. della Compagnia dei Carabinieri di Roma Ostia si sono recati presso il noto e frequentato ritrovo balneare per verificare alcune anomalie riscontrate per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica.

COME AVVENIVA IL FURTO - I militari, dopo i primi accertamenti, hanno verificato che il lido usufruiva dell'energia elettrica ma, per eluderne il pagamento, era stato realizzato un allaccio abusivo con tanto di switch che consentiva di passare dall'allaccio diretto a quello normale, proprio per eludere eventuali controlli. Un accorgimento che, in passato, secondo i militari dell'Arma aveva protetto l'Hakuna Matata da precedenti contestazioni nel corso dei diversi controlli fatti nel tempo.

Solo un'approfondita analisi condotta dalla società erogatrice, in remoto, ha quindi consentito di far emergere anomalie e di indirizzare meglio le verifiche che hanno portato a scoprire il meccanismo.

DANNO DA 630MILA EURO - Grazie a questo a artifizio il chiosco, secondo le indagini dei Carabinieri di Ostia, si alimentava direttamente dalla rete, accumulando nel tempo un danno alla società di distribuzione pari a circa 630.000 euro. Resta ora da definire da quanto tempo andasse avanti il prelievo irregolare e se vi siano ulteriori responsabilità.

GESTORE NEI GUAI - Dopo le prime indagini, i militari sono riusciti a identificare e rintracciare l'amministratore della società che ha in gestione il chiosco. L'accusato, su incarico del Tribunale di Roma, ha assunto la gestione del chiosco e dello stabilimento balneare in via provvisoria da appena un mese con la voltura del contratto elettrico effettuata una settimana fa.

Verosimilmente, dunque, non poteva essere a conoscenza di questo meccanismo per sottrarre energia elettrica al fornitore e l'ammanco sarebbe stato quindi riconducibile ad una precedente gestione. 

L'uomo, prima sottoposto agli arresti domiciliari poi, all'atto della convalida dell'Autorità Giudiziaria competente, è stato dichiarato libero e il Pm ha ritenuto non sussistere gli elementi dell'accusa. La pena è stata ridotta ad una denuncia a piede libero, nell'attesa che venga accertato a quando risalga l'ammanco e di chi sono le responsabilità.

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