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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tassa sui Rifiuti: bollette fantasma, ma a far paura sono gli interessi

Un lettore ha segnalato alla redazione di non aver ricevuto il bollettino della prima rata semestrale del Ta.Ri. Il caso potrebbe non essere isolato e si rischiano considerevoli sovrattasse

La Tassa sui Rifiuti è un obbligo sociale, un’imposta e, in quanto tale, va pagata. Ma cosa succede se la lettera con allegato il bollettino non viene recapitata nei tempi previsti? La risposta si può riassumere in una sola parola: sovrattasse.

A sollevare il problema è stato un lettore, Giovanni Drogo, che non avendo ricevuto il promemoria della prima rata non ne ha eseguito il pagamento. In questi casi il mancato pagamento viene riportato per legge all’interno della seconda lettera, quella contenente invece la seconda rata semestrale. Tutto regolare, o quasi, se non fosse che “l'avviso del mancato pagamento di Aprile è quasi invisibile nella lettera in questione. Anch'io me ne sono accorto soltanto a una seconda e attenta lettura e ritengo molto probabile che siano davvero tanti quelli a cui quell'avviso è sfuggito” racconta il lettore a proposito della sua disavventura.

L’avviso sarebbe quindi presente nella seconda lettera ma, in un certo senso, mimetizzato tramite piccoli espedienti grafici: “Scritto in piccolo, in nero come il resto della lettera, nemmeno in grassetto, messo di seguito a una generica indicazione sulla domiciliazione bancaria”. La scritta in questione citerebbe il seguente testo: “Attenzione !!! Non risulta ancora pervenuto il pagamento dei documenti sotto indicati; se il pagamento è stato effettuato, il presente sollecito è da ritenersi nullo”.

“Davvero facile che una così infima indicazione possa sfuggire all'occhio di chi la riceve – aggiunge il cittadino colpito da questo episodio - con il risultato di farlo diventare definitivamente moroso e quindi di esporlo a controlli e soprattutto a dover pagare more e interessi vari per uno sbaglio assolutamente non suo”.

Supponendo che l’occhio del cittadino sia invece molto vigile e meticoloso, al punto di non farsi sfuggire questo avviso di mancato pagamento, rimane comunque un secondo problema: come fare a pagare? “Non è scritto da nessuna parte che cosa si deve fare per mettersi in regola e sanare la propria posizione. Ci si aspetterebbe una spiegazione, magari un numero di telefono dove poter reperire delle informazioni. Invece nulla! Si dà per scontato che il cittadino sappia già da solo come fare, cosa non affatto vera”.

Infatti, cercando su internet un numero di riferimento per il Ta.Ri., si viene rimandati al numero 060606 del Comune di Roma dove un operatore: “perfettamente informato del fatto che le lettere Ta.Ri. di Aprile non erano state recapitate a tantissimi, mi ha invitato a recarmi presso uno sportello della banca di Sondrio (informazione di pubblica utilità: la filiale più vicina a noi è all'Appio Claudio in via Claudio Canuleio 29, accanto all'ufficio postale) o a chiamarli per farmi mandare un nuovo bollettino” conclude poi il lettore.

Telefonate, avvisi e inefficienza postale contribuiscono ad alimentare quindi questo empasse burocratico al quale cittadini farebbero di certo a meno. E voi, avete pagato il Ta.Ri di Aprile?

 

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