Policlinico Tor Vergata, la direzione: “Da noi non c’è emergenza”
La direzione del Policlinico Tor Vergata ha commentato l’episodio che, ieri, ha visto una signora di 91 anni attendere assistenza per otto ore al pronto soccorso: “Alla signora è stato assegnato un codice verde”
“Il Pronto Soccorso del Policlinico Tor Vergata non è in condizioni critiche”. Questo è stato uno dei primi commenti, espressi dalla direzione del Policlinico Tor Vergata, riguardo l’episodio che ieri ha visto protagonista una donna di 91 anni. L’anziana signora avrebbe infatti atteso assistenza al pronto soccorso del nosocomio per circa otto ore e, secondo l’accusa da parte del Codacons, non sarebbe stata dotata di una barella nel corso della sua lunga attesa.
Tempestiva la nota congiunta del direttore generale del Policlinico, Enrico Bollero, del direttore sanitario, Giuseppe Visconti e del direttore amministrativo, Mauro Pirazzoli, per cercare di gettare acqua sul fuoco: “La signora R.C. di 91 anni è arrivata al Pronto Soccorso con mezzi propri e deambulante, per una patologia in atto da tre settimane e su consiglio del medico curante. Alla signora – prosegue la nota - è stato assegnato un codice verde ed essendo deambulante, onde evitare una costrizione inopportuna su una barella, è stata posizionata su una poltrona chaise-longue con ruote. Gli esami strumentali richiesti hanno dato risultati negativi. La paziente è stata trattenuta per ulteriore osservazione, ma non si è giudicato necessario il ricovero”.
Ma il caso scoppiato ieri su molti organi di stampa era concentrato anche su un altro fattore: la scarsa disponibilità di barelle a disposizione dei medici. Da questo spunto, poi, sono state sollevate anche altre critiche sull'inefficienza del pronto soccorso dell’ospedale. “Il numero di medici è adeguato a quanto previsto dai requisiti regionali di accreditamento e i tre medici assenti sono stati sostituiti da un corrispondente numero di ore di plus orario assegnato agli altri medici presenti, nelle more della autorizzazione regionale alla loro sostituzione – hanno risposto i tre dirigenti per difendersi da queste accuse - il numero di accessi al Pronto Soccorso non è superiore a quello stimato atteso dalla Regione per il contingente di personale medico in servizio e a quello di altri Pronto Soccorsi regionali con risorse corrispondenti”.
“Ciò nonostante il servizio è stato ulteriormente recentemente potenziato, coinvolgendo nelle attività di Pronto Soccorso anche il personale medico chirurgo dei reparti – continua la nota - al fine di rendere più sollecito l’esame dei pazienti in attesa”. Nella mattinata in cui l’anziana signora si è recata al Pronto Soccorso “risultavano complessivamente compresenti in Pronto Soccorso 6 unità di personale medico”. La nota si conclude poi con una precisazione: “La direzione sanitaria indagherà per individuare i motivi che hanno generato il disservizio”.