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Tuscolano Don Bosco / Via Flavio Stilicone

Differenziata al Tuscolano: storia di una lotta all’ultimo bidone

Nel 2010 è partito il sistema duale, con l'eliminazione dei cassonetti per l'indifferenziata. Per i cittadini un vero fallimento con l'accumulo di immondizia per le strade. Il porta a porta? Non sarebbe adatto al quartiere. E intanto l'Ama reintroduce i vecchi secchioni

Una guerra in corso da due anni quella della raccolta differenziata nel Municipio Tuscolano, la zona della capitale che più rappresenta il fallimento del sistema misto duale inaugurato nell’estate del 2010. I famosi “Punti Mobili” dell’Ama che, eliminando i cassonetti grigi dell’indifferenziata, proponevano ai cittadini dei camioncini itineranti (e presenti solo in determinati orari) dove recarsi a gettare l’umido, ferma restando la separazione di carta, plastica e vetro negli appositi cassonetti rimasti. Metodo che però, almeno nel X municipio, ha creato non pochi problemi e suscitato a più riprese le reazioni indignate dei residenti.

Bidoni strabordanti di “monnezza” giorno e notte. Un degrado quotidiano che ha portato all’esasperazione i 53.000 abitanti del Tuscolano che, da quando sono stati costretti alla consegna dell’umido in una fascia oraria per molti risicata (un’ora  e mezza la mattina) con conseguente sparizione dei secchioni dell’indifferenziata, convivono con piccole discariche a cielo aperto. Una degenerazione del sistema che sarebbe da imputare, secondo alcuni, sia ai tempi ridotti del servizio che all’incompatibilità dello stesso con l’età media dei residenti.

Al Tuscolano ci sono molti anziani, “tanti non del tutto autosufficienti che quindi devono aspettare al pomeriggio l'aiuto di figli, nipoti o badanti per liberarsi dei propri rifiuti”. E poi “c'è la conformazione stessa del quartiere e la sua anima popolare, con appartamenti da 50/60 metri quadri abitati da famiglie intere che certo non hanno lo spazio per quattro contenitori diversi per fare la differenziata”.

E ancora “gli orari risicatissimi, un'ora e mezza e soltanto la mattina (quando magari si è già al lavoro) per poter consegnare i propri rifiuti hanno fatto il resto”. A spiegare i motivi del fallimento del duale è stato più volte Amleto Lanna, presidente dell'Associazione 'Vie e Piazze Storiche di Cinecittà' che, insieme al blog Fortezza Bastiani, porta avanti sa sempre la battaglia. Come risolvere il problema? Di certo non col “porta a porta”, metodo virtuoso sì ma inefficiente per un quartiere con una densità abitativa tra le più alte d’Europa.

Dell’anno scorso di questi tempi l’approvazione di una risoluzione municipale che proponeva il sistema “alla milanese” anche per il Tuscolano. Ma i cittadini, o almeno la maggior parte di loro, hanno sempre detto “no” sia a un’ipotetica installazione di bidoncini singoli individuali sui pianerottoli o nei cortili, “improponibile - a detta di Fortezza Bastiani - sia per i costi che per l’elevato numero per palazzi che hanno in media 60 famiglie”, sia ai cassonetti condominiali, “buoni solo a elevare multe su multe a carico dei proprietari e non degli affittuari”.

Insomma, l’idea del porta a porta non è mai piaciuta. Piuttosto ci sarebbe bisogno prima di tutto di reintrodurre i cassonetti grigi dell’indifferenziata e poi di affiancarvi dei bidoni dell’umido fissi. Questa la proposta dell’Associazione ‘Vie e Piazze Storiche di Cinecittà’ che, a suon di firme, proteste e incontri con i vertici, qualcosa sembra aver ottenuto.

Dello scorso marzo un consiglio municipale in cui gli stessi rappresentanti dell’Ama hanno di fatto ammesso il fallimento della raccolta “mobile”,  promettendo il reinserimento dei bidoni grigi. E dopo qualche settimana di attesa finalmente la notizia: i cassoni promessi sono arrivati, o meglio, tornati.  "Una grande vittoria - ha commentato Amleto Lanna - Insieme abbiamo vinto questa battaglia, ma il problema della raccolta differenziata nel Municipio X lungi dall'essere risolto”. Prossimo passo?  “Un bidone dell’umido per ogni civico”. Questa sì che, forse, sarebbe un’innovazione di sostanza.
 

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