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Municipio VII, vittoria al fotofinish di Francesco Laddaga: "Chi mi ha votato si è sentito coinvolto"

L'archeologo ed ex consigliere municipale si è imposto per 30 voti sul democratico Carlo Mazzei

Con un margine di soli trenta voti, in un municipio che conta oltre 300mila abitanti, le primarie di coalizione sono state vinte da Francesco Laddaga. Ex capogruppo della lista Marino, l'archeologo sceso in campo con il PD si è imposto sull'avversario diretto, il democratico Carlo Mazzei. Buona la performance anche di Alessandro Luparelli, il candidato di Liberare Roma. Considerando anche il voto telematico, i tre hanno portato alle primarie del Municipio VII più di 5mila persone.

Laddaga dato dell’online ha però rispecchiato il voto ai gazebo. Però è stata vittoria al fotofinish. Se l’aspettava?

Le sensazioni erano molto positive perché il riscontro in questi giorni è stato incredibile. Tanti amici che si sono coinvolti realtà che si sono attivate.. Il dato onlinea poteva cambiare le cose. In generale eravamo fiduciosi del lavoro fatto e dei tanti modi dentro e soprattutto fuori dal partito e dalla politica che si erano mobilitati

Come lo legge il dato della partecipazione a livello municipale?

Buono. E’ chiaro che se facciamo paragoni con 10 anni fa quel mondo non esiste più. La partita dell’italia, una votazione a fine giugno, dopo un anno di pandemia e con una competizione comunale che non vorrei dire fosse scontata, ma non era proprio una contesa all’ultimo voto. Tanti fattori, tante incognite che facevano temere una partecipazione più bassa. Ed invece ci sono state tante persone, anche delle fila ai gazebo per esprimere la propria preferenza
 
Cosa ha fatto la differenza con il suo più diretto competitor?

Ci tengo a fare i complimenti a Carlo (Mazzei ndr)  ed Alessandro (Luparelli ndr) per la campagna e per il lavoro di questi anni. Penso che gli elettori potevano scegliere 3 candidati che sul territorio c’erano da anni, con una storia ed un percorso. Se devo rispondere alla domanda su cosa ha fatto la differenza, dico che è stata la mia capacità aggregare realtà che altrimenti non sarebbero state coinvolte in una competizione del PD, delle primarie, dei mondi che hanno collaborato con me in questi anni e che hanno visto la mia candidatura come quella di uno di loro. Si sono sentiti rappresentanti. 
 
Due candidati del PD. Quale parte del partito ha sostenuto la sua candidatura?

Sicuramente la parte più vicina al presidente Zingaretti, a livello regionale e comunale, l’ ho sentita più vicina su questa mia candidatura. Mi è piaciuto vedere tanti amici ex consiglieri ed assessori che si erano un po’ allontanati dalla politica ma che sono andati a votare perché hanno visto la possibilità di dare una svolta, visto che il PD negli ultimi anni qualche errore l’ha fatto. 

Ed ora?

Abbiamo un bel candidato al comune. Accreditato e rafforzato da una partecipazione ampia, con un risultato ampio. Spero che riusciremo a recuperare persone che hanno concorso alle primarie comunali e che sono dei valori per la sinistra penso a Caudo, Fassina e Ciani. Penso sia importante ampliare il fronte a livello comunale e ritengo che Gualtieri sia il candidato giusto. Per quanto ci riguarda, per un paio di giorni ci riposiamo. C’è  tanto lavoro da fare. 

Una cosa che ricorderà di questa competizione?

Ci sono state tante persone che si sono avvicinate per ricordarmi proprio che c’era del lavoro da fare e che volevano farlo insieme.  E' stata la cosa più bella di questa campagna elettorale. Si avvicinavano per avanzare una proposta che fosse di rigenerazione, di rinascita di una piazza, una strada. Ma non con l’idea di chiedere di risolvere un problema, bensì di lavorare insieme per superarlo. E devo dire che quest’approccio mi è molto piaciuto. Ed è utile perchè non sarà per niente facile riprendersi Roma e questo municipio.
 

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