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Tuscolano Anagnina

Nuova Tor Vergata, un quartiere incompiuto

Un quartiere sorto dal nulla da più di dieci anni, da una traversa di via Passolombardo. Crescono le case e i centri commerciali, ma dei servizi fondamentali neanche l'ombra.

“Tor Vergata Nuova? Un solo quartiere di nome, due zone diverse di fatto.” Questa è l'opinione generale che si deduce parlando con gli abitanti che dieci-quindi anni fa sono venuti ad abitare nelle case di nuova costruzione sorte ai margini di via di Passolombardo. Un quartiere sorto dal nulla, in cui sembra di essere in un limbo fra Vermicino e la capitale: a due passi dall'autostrada Roma-Napoli sembra molto più proiettata al di fuori della città che al suo interno.


Una zona piacevole in cui vivere, senza traffico e con molto verde intorno, ma in cui “occorre essere dotati di macchina e grande pazienza, altrimenti è meglio trasferirsi”, come affermano diversi abitanti che abbiamo contattato.


In effetti è evidente la differenza fra la zona del quartiere che sorge intorno a via di Tor Vergata, ormai un'arteria importante, essendo un crocevia fra Morena, la zona universitaria e grandi punti commerciali (soprattutto il centro commerciale Tor Vergata e Decathlon), e la zona di nuova costruzione.

Solo per raggiungere questa parte del quartiere occorre attraversare 500 metri di via Sandro Penna in cui la città sembra cambiare: niente macchine, niente case, niente di niente. Una strada e basta. Infine il quartiere che si snoda intorno a due vie principali: via Jean-Paul Sartre e viale Galvano della Volpe.

In apparenza più un paese che una zona di una metropoli come Roma. Anzi, più che un paese, un “quartiere dormitorio” come ci spiegano gli abitanti.

“In questi anni intorno a noi sono sorte solo case e centri commerciali. Dalla città siamo tagliati fuori: i mezzi di trasporto pubblico offrono un servizio praticamente nullo. Si fa prima a fare un chilometro a piedi e raggiungere via di Tor Vergata, per poter essere ben collegati con l'Anagnina, piuttosto che aspettare l'autobus sotto casa. 

Le nuove costruzioni in questo periodo -continua poi il residente -sono aumentate, ma è aumentato anche il numero di persone che ha deciso di andarsene, perché i servizi basilari mancano: non c'è una scuola, un asilo, una posta, un punto di aggregazione sociale; in generale, per la maggior parte delle occupazioni quotidiane occorre necessariamente prendere la macchina.

Sono poi anche aumentati fenomeni di piccola criminalità, furti d'auto o dentro le abitazioni, sia perché le forze dell'ordine sono troppo lontane da questa zona, sia perché qui, non essendoci alcuna attrattiva, le sera le strade sono vuote”. 

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