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Nomadi, raddoppio de La Barbuta: presto le ruspe. Lupi: "Pronti alla battaglia"

Sconcerto del candidato sindaco di Ciampino Simone Lupi per l'allargamento del campo nomadi Barbuta: "La costruzione del nuovo maxi-ghetto è una follia". E promette: "non staremo fermi a guardare"

L'allargamento del campo nomadi La Barbuta continua a creare polemiche. A parlare stavolta è il  candidato sindaco di Ciampino per il centrosinistra, Simone Lupi, nonché assessore alle risorse del Comune di Ciampino, che con le sue parole non nasconde perplessità e sconcerto: "E' incredibile come il Comune di Roma, nella persona dell'Assessore Belviso, possa annunciare l'arrivo a breve delle ruspe al campo posto al confine con Ciampino non curante dei problemi presenti in quel campo e del giudizio pendente presso il Consiglio di Stato, dopo che il Tar ha riconosciuto che le decisioni sul futuro del campo nomadi Barbuta non potessero essere prese senza il parere del Comune di Ciampino".

Già lo scorso novembre era stato annunciato l'allargamento del campo nomadi i cui lavori dovevano concludersi in primavera. Ora invece l'Assessore alle politiche sociali del Comune di Roma Sveva Belviso, mantenendo fede agli impegni presi in precedenza, ricorda che quanto prima verrà attuata l'opera di ampliamento in modo da poter accogliere nel campo circa 700 persone.
 
"La scelta della Giunta capitolina è sbagliata per due motivi", afferma Lupi. "Uno di forma ed uno di sostanza. Nella forma, il Piano nomadi (che comprende il raddoppio del campo La Barbuta) è stato finora solo un comunicato stampa, e non si è ancora tradotto in un atto amministrativo. Sia il Commissario straordinario per l'emergenza nomadi, sia il Sindaco di Roma, sia il Ministro degli Interni ci hanno respinto le nostre legittime istanze di accesso agli atti, con la motivazione che l'area è nel territorio del Comune di Roma. Il Commissario ha poi convocato una Conferenza dei Servizi per l'avvio dei lavori escludendoci dal tavolo. Il Tar ha già accolto il nostro ricorso nei confronti del Ministro dei Interni, disponendo l'accesso agli atti e il coinvolgimento del Comune di Ciampino in ogni sede in cui si deliberino modifiche al campo, ed il Ministro anzichè fornirceli ha opposto ricorso al Consiglio di Stato, dal quale attendiamo l'esito. Nella sostanza il campo è situato in un'area insalubre e insicura, dove pensare ad una qualsiasi integrazione è pura follia. L'area è chiusa in un perimetro delimitato dal Raccordo Anulare, la ferrovia Roma-Ciampino e l'Aeroporto, a pochi metri dalla pista di decollo e atterraggio e sopra una falda acquifera ed un'area vincolata archeologicamente. Un luogo in cui non si potrebbe augurare di vivere neanche al peggior nemico di ognuno di noi".
 
"Se il Comune di Roma - conclude l'assessore Lupi - crede che noi staremo fermi a guardare compiere questo scempio si sbaglia di grosso. Il raddoppio di quel campo (dagli attuali 300 ai previsti 650 occupanti) con la costruzione del nuovo maxi-ghetto è una follia alla quale continueremo ad opporci in ogni sede possibile. Siamo fiduciosi che i Giudici del Consiglio di Stato rinnovino la bocciatura alle decisioni della Giunta capitolina e chiediamo al Comune di Roma di fare un passo indietro e procedere alla chiusura definitiva del campo nomadi abusivo La Barbuta ed alla costruzione di un villaggio di solidarietà in un area idonea del comune di Roma dove la comunità nomade possa davvero integrarsi".

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