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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Print Ciampino: il tempo sta per scadere

Il gruppo consiliare PD, contrario al PRINT di Ciampino,incontra Caudo che conferma l'intenzione a non volerne ritirare il bando. Per la Lista Marino la posizione del PD è tardiva e ambigua

Il PRINT si farà. La Comunità Territoriale è contraria. Lo stesso dicasi per molti Comitati di Quartiere. Idem per il Consiglio dell’ex Municipio X, a maggioranza contrario. MA per  l'Assessore capitolino Giovanni Caudo è "nella natura delle cose". Aveva detto così nel corso della recente conferenza urbanistica cittadina, ed aveva aggiunto di pensare “tutto il bene possibile” del PRINT di Ciampino.  E' stato coerente: non  ha modificato la propria posizione.

Intanto lo scorso martedì il gruppo municipale del PD ha avuto l'opportunità di confrontarsi direttamente proprio con lui, l'Assessore all'Urbanistica di Roma Capiale. L’occasione era utile, ed in tal senso è stata sfruttata, “per rappresentare la nostra posizione contraria all'avvio del Programma Integrato di iniziativa privata Xa2 Ciampino" ha spiegato il PD municipale in una nota firmata da tutti i consiglieri. La contrarietà era espressa “in continuità con gli atti approvati all'unanimità nel Consiglio Municipale, sia durante la consiliatura Alemanno, sia dopo l'elezione del Sindaco Marino”.

LE POSIZIONI IN CAMPO - Cambiano le giunte eppure la discrasia tra le posizioni in campo, quella del Campidoglio e quella del Municipio su cui l’opera ricadrà, sembrano esser sempre le stesse. Ma non è sempre stato così. I Consiglieri della Lista Marino Francesco Laddaga e Davide Tutino hanno infatti ricordato che il PRINT “ricevette parere favorevole all’attivazione da un assessore del PD , allora vice-presidente dell’ex-X Municipio”. Si trattava dell’Assessore Massimo Perifano, poi passato alla lista Cittadini per Alemanno nel corso delle successive elezioni amministrative.

IL RITARDO DEL PD - “Constatiamo che anche il PD, 75 giorni dopo la ripubblicazione del bando – fanno notare i due Consiglieri della Lista Marino -  nei prossimi giorni intende avviare 'il confronto pubblico con i cittadini, i comitati e le associazioni, per accogliere proposte ed idee, ed ottenere che il PRINT risponda effettivamente alle esigenze pubbliche del territorio' – scrivono i due parafrasando la nota del gruppo consiliare PD -  Il fatto è che questa cosa si è cercata di farla ormai da molte settimane. Ci ha provato chi governa questo municipio, la commissione Urbanistica e molti consiglieri, facendo anche  assemblee pubbliche sul territorio e realizzando un costruttivo confronto con la Comunità Territoriale ed i Comitati di Quartiere. Nonchè con lo stesso assessore Caudo”. Insomma, per Laddaga e Tutino, i Democratici si sono svegliati un po’ tardi. Anche perché l’8 luglio è la data ultima per presentare le osservazioni al progetto.

LA POSSIBILE APERTURA DI CAUDO - Ma rispetto alla scadenze, forse si registra una novità. “l'Assessore Caudo, che ringraziamo, ha dato la sua disponibilità ad istituire un gruppo di lavoro, che possa analizzare il bando nei dettagli ed apportare tutte le modifiche necessarie; l'Assessore si è detto inoltre disponibile a verificare l'ipotesi di un prolungamento dei termini per la presentazione delle osservazioni”. Dunque, non è certo che ci sia più tempo di quello indacato sul sito di Roma Capitale: 8 luglio.

IL TEMPO STRINGE - “Abbiamo ancora un po' di tempo per esprimerci in merito al Print e per far in modo che quelle stesse esigenze espresse dai cittadini e dalle realtà territoriali siano fatte proprie dalla maggioranza che governa il Municipio VII” ricordano Tutino e Laddaga. La possibilità di ottenere “maggiori benefici per il territorio” deriva anche dal modo in cui saranno utilizzati questi ultimi giorni. “speriamo davvero che non si perda inutilmente altro tempo prezioso - concludono i consiglieri della Lista Civica - e che si riesca a fare in modo che il Consiglio tutto possa esprimersi entro tale data. Ogni giorno ed ogni ora sottratta al pubblico dibattito ci spinge a domandarci se qualcuno abbia interesse che i circa 40 milioni di euro di opere pubbliche siano invece spesi ad esclusivo vantaggio di un privato, come potrebbe accadere nel caso in cui il Municipio non si pronunciasse”.

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