Campi Nomadi, Alemanno sollecita l’apertura del campo ‘La Barbuta'

Il progetto di allestimento del campo nomadi ‘La Barbuta’, nel Municipio X, è ancora vivo nonostante la passata stangata del Consiglio di Stato: il Tar aveva infatti bloccato i lavori, stabilendo illegittimo il decreto del Presidente del Consiglio Berlusconi sullo stato di emergenza nomadi. A confermarlo è stato il sindaco capitolino Gianni Alemanno che, con delle dichiarazioni ufficiali, ha evidenziato la volontà di sostenere e portare a termine questo progetto.

“Stiamo sollecitando da mesi che il Ministero degli Interni sblocchi i pagamenti che sono rimasti incagliati quanto il Tar ha fatto saltare le ordinanze del prefetto Pecoraro – ha affermato il sindaco Alemanno - il campo della Barbuta è quasi pronto da mesi, bisogna fare in modo che il ministero degli Interni dia il via libera per consentire il pagamento delle fatture bloccate che devono permettere di completare il campo. Stiamo sollecitando quotidianamente il ministero degli Interni - ha aggiunto - affinché emetta quest'ordinanza che consenta al commissario straordinario per l'emergenza rom di pagare”. Alemanno ha infine ribadito come “l'apertura del campo rom della Barbuta sblocca tutto il Piano nomadi perché permette di chiudere tutti i campi tollerati”.

Oltre ai residenti e al sindaco di Ciampino, anche l’associazione a tutela dei minori ’21 Luglio’ si era mostrata contraria al completamento del campo ‘La Barbuta’. Posizione confermata da una lettera consegnata qualche mese fa dall’associazione alle autorità: “La costruzione dell'insediamento, in base alla sentenza del Consiglio di Stato, è colpita da inefficacia in quanto risultato di un atto del commissario straordinario in carenza di potere - si legge nella lettera dell'associazione - per tale ragione la costruzione del campo La Barbuta, disposta dal prefetto commissario per l'emergenza nomadi della Regione Lazio Giuseppe Pecoraro, e quindi in deroga ad una serie di norme, non può essere considerata legittima e va immediatamente sospesa nell'attesa che si promuovano azioni in linea con quanto stabilito dal Consiglio di Stato”.