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X Municipio, la verità di Pino Antipasqua sui Pup

I Pup del Municipio X sono stati approvati da una delibera del 2003. Ad oggi sono 4 i progetti realizzati. I parcheggi sono invenduti perché troppo costosi. I residenti si oppongono a nuovi progetti. Il consigliere Pdl: "Necessarie modifiche"

pupI Pup (piano parcheggi urbani) del X Municipio sono stati voluti e approvati dal centro sinistra. Il Pdl non ha alcuna responsabilità. Pino Antipasqua, consigliere e capogruppo del Pdl, dice tutta la verità su come si sono svolti i fatti dal 2003 fino ad oggi. Ma ci tiene a chiarire: "Il Pdl non è contrario ai Pup. Dice no ai parcheggi, così come sono stati approvati e gestiti fino ad oggi dalla sinistra, perché sono progetti che vanno rivisti, migliorati, ma anche abrogati". Quindi sì ai parcheggi, ma con le opportune e doverose modifiche per il bene del quartiere.

Prosegue nel racconto dei fatti, e specifica: "Nel 2003 il Pdl non esisteva. Forza Italia e Alleanza Nazionale come forze politiche votarono contro. Nel 2006 ci fu qualche astenuto. Nel 2008 il Pdl ha cominciato ad infilare il dito nella piaga e ha scoperto che i progetti così come sono stati approvati, non sono validi per riqualificare la zona". Nel blog del Pdl, è stata inserita la risoluzione dell'approvazione, che certifica dodici voti favorevoli del centro sinistra e dieci voti contrari da parte di Forza Italia e Alleanza Nazionale.

L'attacco di Antipasqua alla controparte politica è senza mezzi termini: "Non si spiega perché la sinistra non abbia mai rispettato l'articolo della convenzione per la realizzazione dei PUP, che obbliga a fornire corrette informazioni ai residenti sul progetto da realizzare. Non è chiaro perché non abbiano mai indetto un sondaggio per acquisire preventivamente i pareri dei residenti. Questo è un Municipio totalmente assente sulla questione dei parcheggi. L'unica spiegazione è che esiste una collusione di rapporti tra le imprese concessionarie e il Pd".

Di tutti progetti approvati fino ad oggi, ne sono stati costruiti quattro: quello di via viale San Giovanni Bosco, Aruleno Celio Sabino di fronte la Chiesa di San Policarpo, Piazza dei Consoli e Quinto Curzio. Nessuno di questi è stato ben accolto dai residenti. Ognuno di questi è stato oggetto di forti polemiche, puntualmente rimbalzate sulle pagine di cronaca.

Secondo quanto afferma Antipasqua, i parcheggi non sono mai ultimati, né consegnati, e risultano quasi tutti invenduti perché troppo costosi, rispetto ai box interrati che sono stati costruiti dai privati nei condomini. Ma soprattutto, non hanno contribuito a risolvere il problema dello spazio in superficie, in quanto è aumentato il numero di automobilisti che posteggia in doppia fila. Senza dimenticare, inoltre, che tutti questi nuovi parcheggi non sono né stati collaudati e nemmeno mai acquisiti dal Municipio per la dovuta manutenzione. Come quello di San Giovanni Bosco, oggetto di tre varianti, di cui una di queste non è mai stata presa in considerazione dalla società concessionaria. Abbandonato a sé stesso, ostruito dall'immondizia e dai rimasugli, è stato ripulito circa dieci giorni fa.

Il Municipio è stato obbligato ad intervenire in occasione dell'evento culturale "Un americano a Roma": "Sono state necessarie ben quattro interrogazioni durante i vari consigli municipali, richiesti dal sottoscritto", specifica Antipasqua, "per ordinare la pulizia di quel rione!". Senza tralasciare alcun particolare, riporta l'esempio più spinoso: il parcheggio previsto in viale Giulio Agricola, che fino a maggio è stato oggetto di polemiche feroci da parte dei residenti: "Quel parcheggio non si deve fare, perché non è necessario un parcheggio in una strada già risistemata con un nuova illuminazione pubblica e una pista ciclabile, costate circa ottocentomila euro. Ho proposto di costruire in diverse altre zone.

C'è il parcheggio dell'American Express, di proprietà del Comune, che non è stato mai preso in considerazione. Ci sarebbero a disposizione in quella struttura millecinquecento posti. Si potrebbe costruire anche davanti al Mc Donald's o dietro via Lamaro". Poi, incalza con impeto: "Quando la ditta concessionaria senza i permessi necessari per gli interventi sul suolo pubblico, si è permessa di tagliare i platani nello scorso mese di maggio; l'assessore ai lavori pubblici Francesco Morgia, dimissionario, non si è preoccupato di controllare le implicazioni di questo intervento arrogante, ma ha pensato soltanto di scrivere all'ing. Mussumeci, responsabile dell'Unità operativa programmazione e pianificazione delle Infrastrutture di supporto alla sosta, per conoscere l'ammontare degli oneri concessori disponibili al rilascio del permesso di costruire".

Alla fine, conclude con una puntualizzazione: "Con una buona politica di concertazione insieme con le ditte concessionarie, bisogna avere tutte le carte in regola per avviare un'opera di delocalizzazione dove necessario, come il caso di viale G. Agricola, e scegliere altri terreni su cui edificare i PUP, come quelli limitrofi al parco archeologico di Centocelle."

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