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Elezioni Municipio VII, Francesco Laddaga si candida alle primarie: "La priorità restano le periferie"

L'ex capogruppo della Lista Marino si candida alla primarie di centrosinistra nel Municipio VII

Già capogruppo della Lista Marino, durante la consiliatura municipale presieduta da Susi Fantino, Francesco Laddaga, di professione archeologo, ha deciso di rimettersi in gioco. Dopo cinque anni di pausa, dall'attività politico istituzionale, ha formalizzato la sua partecipazione alle primarie municipali di centrosinistra, in quota PD.

Allora è ufficiale, come mai ha deciso di candidarsi alle primarie?

La proposta è arrivata da alcuni amici del PD. E’ qualche mese che ci rifletto e mentro stavo valutando la decisione da prendere si sono moltiplicati gli attestati di solidarietà da parte della rete dei comitati e delle associazioni con cui collaboro. Immagino che dicano tutti così, però è quello che è realmente successo.

Lei, dopo l’esperienza con Susi Fantino, è sparito dalla politica meanstream del Municipio VII. Sappiamo però che è rimasto attivo, promuovendo ad esempio le iniziativa dell’Archeomitato…

Sì, in effetti l’Archeomitato è nato proprio nel 2016. In quel periodo non erano maturate le condizioni per una nuova candidatura ma avevo voglia di continuare a darmi da fare, cercando di suscitare un po’ di interesse sul patrimonio del territorio. Poi la cosa si è evoluta

Qual è stato il passaggio successivo?

Con l’Archeomitato, prima della pandemia, abbiamo promosso la nascita del Comitato per il parco degli Acquedotti e Tor Fiscale. Un coordinamento di 20 realtà associative che si è posto l’obiettivo di rendere più fruibili le due aree verdi, migliorando ad esempio il percorso che le unisce. 

Poi è arrivata la pandemia ed il lockdown….

Esatto, ma non ci siamo fermati. Abbiamo al contrario creato una rete solidale, partecipata da 60 realtà, dai centri sociali a quelli giovanili, dalle parrocchie ai comitati di quartiere. Abbiamo aperto un centro  notturno per l’emergenza freddo, intercettato un’inizitiva del Forum del Terzo Settore che ci ha permesso di mettere insieme 17mila euro di buoni pasto e 500 pacchi alimentari. Insomma non siamo rimasti fermi.

Qual è la dote maggiore di Francesco Laddaga

Credo sia la capacità di fare rete, di mettere in contatto ed in relazione attorno ad un tavolo tanti soggetti che hanno provenienze differenti, ma che convergono verso un comune obiettivo.

L’amministrazione Fantino le ha lasciato qualche insegnamento?

E’ stata particolare, con una maggioranza non molto coesa. Quell’esperienza mi ha insegnato che se non si cerca di superare la propria piccola visione, poi è molto complicato riuscire a fare delle cose. Bisogna creare un campo largo, sul modello di quanto fa il presidente Zingaretti, perché solo stando tutti insieme si riescono a fare le cose.

Quali sono le priorità? Laddaga come presidente del Municipio cosa farebbe nei primi 100 giorni?

Bisogna riprendere i progetti fermi, nel cassetto. Anche quelli grossi che potrebbero spaventare. Ci sono quartieri, al di fuori del raccordo anulare, che aspettano da decenni. Penso ad esempio a Morena ed al sottopasso su via dei Sette Metri. Ma in questi giorni è in corso la gara per le nuove linee tranviarie che partiranno dall’Anagnina. Bisogna vigilare questi progetti per consentire un felice approdo nel territorio.

Quindi considera prioritari i grandi interventi legati al trasporto nelle periferie?

Non solo. Ci sono pezzi della città che sono tagliati fuori anche sul piano dei servizi.  Abbiamo decine di locali pubblici chiusi, inservibili. Penso al patrimonio dell’Inps, a quello del Comune, agli spazi sottratti alle mafie. Quest’amministrazione ha fatto pochissimo per liberarli e metterli a disposizione dei cittadini. Io invece credo che vadano riempiti di esperienze positive che poi diventano anche un presidio importante per il territorio.

Cosa non ha funzionato nell’amministrazione di Monica Lozzi?

C’è stata una partecipazione solo a parole. I cittadini al Quadrato il progetto di riqualificazione non l’hanno mai visto. O è vera o non è partecipazione, E si centri giovanili è stato fatto poco e male, chiusi da 2 anni, con promesse di aperture e spostamento. Ed un’attenzione molto sulle cose e poca sulle persone. A me piacerebbe occuparmi anche di queste ultime.
 

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