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Romanina, la Comunità Territoriale contro la ‘centralità degli interessi privati’

L’assessore Corsini ha presentato il progetto di densificazione della Centralità di Romanina nel X Municipio. La Comunità Territoriale si oppone, considerando il progetto: “Un regalo di due milioni di mc. al proprietario Scarpellini"

Martedì 13 scorso l’assessore comunale all’urbanistica Marco Corsini ha presentato alle ex Officine Marconi il progetto per densificare la centralità urbana metropolitana di Romanina, di proprietà del costruttore Scarpellini. In quell’occasione erano presenti il presidente del Municipio X Sandro Medici e l’assessore all’urbanistica municipale Massimo Perifano. Il progetto contempla un aumento delle cubature dai 1.130.000 mc. previsti dall’attuale PRG a circa due milioni.  

La Comunità Territoriale del Municipio X ha però dimostrato diffidenza da subito, sottolineando tramite un comunicato ufficiale “l’improprietà di una presentazione fatta dalle Istituzioni  comunali e municipali in una sede di proprietà del beneficiario dell’intervento urbanistico progettato. Inoltre l’informazione data alla cittadinanza della presentazione medesima è stata pressoché nulla. Anche diversi consiglieri municipali non ne erano a conoscenza”.

L’evento sarebbe comunque servito, sempre secondo la Comunità Territoriale, a “chiarire ai presenti il cospicuo regalo di Natale che la giunta Alemanno si appresta a fare alla speculazione edilizia e alla rendita fondiaria nel territorio del X Municipio. Nel progetto descritto non c’è solo l’aumento spropositato delle cubature ma anche una diversa ripartizione interna, un vero rovesciamento, perché il 50% pubblico 20% flessibile e 30% privato previsto dall’attuale PRG per la centralità di Romanina diventa 30% pubblico e 70% privato. L’indice di edificabilità – continua la nota firmata dal presidente della Comunità Territoriale, Maurizio Battisti - passa da 0.38 a 0.65. In sostanza i due terzi delle cubature saranno appannaggio del proprietario dell’area che, come hanno evidenziato i tecnici dell’assessorato presenti, si condenseranno in circa 1.200.000 mc. di abitazioni di vario taglio e in palazzi fino ad otto piani di altezza alle pendici dei Castelli romani”.

La centralità di Romanina che, secondo le intenzioni del PRG, doveva essere un elemento riqualificante della periferia, delle ex borgate e dei quartieri circostanti, rischia di diventare “un nuovo pauroso contenitore di cemento e asfalto che li schiaccerà ancor più alla loro cronica mancanza di servizi e di trasporti efficienti” ha poi aggiunto Battisti. L’assessore Corsini ha però giustificato l’aumento premiale delle cubature con la necessità di ricavare risorse sufficienti per le infrastrutture: le risorse ricavabili dal progetto densificatorio sarebbero circa 400 milioni di euro, che però “non basterebbero neanche a finanziare la metro leggera il cui costo è di 450 milioni di euro” specifica a proposito la stessa nota.

Quello che si prospetta, secondo la Comunità Territoriale, è un “denso mare di cemento alle pendici dei Castelli romani fino a Frascati, che appare un insopportabile scempio del territorio e un regalo mostruoso alla rendita fondiaria, con costi economici, sociali ed ecologici per tutta la collettività che andranno ben oltre i ricavi di 400 milioni di oneri concessori e contributo straordinario magnificati dall’assessore Corsini”.

La Comunità Territoriale del X Municipio ha quindi invitato gli amministratori e tutti i rappresentanti dei vari livelli istituzionali, dal Municipio al Parlamento, ad adoperarsi per ripensare queste scelte secondo loro inaccettabili, che continuano a “condannare il X Municipio e la nostra città ad un’espansione cementificatoria disordinata che aggiunge periferie a periferie senza vere funzioni qualificanti – conclude Battisti - consumando prezioso suolo di agro romano e antropizzando fino all’inverosimile il territorio”.

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