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Si alza il grido di allarme della Comunità territoriale del X municipio

Nell'assemblea pubblica del 6 aprile, le ragioni dell'allarme e le proposte della Comunità territoriale per fronteggiare l'espansione urbanistica a cui non fa seguito un adeguamento infrastrutturale di mobilità pubblica e su ferro

E' disperato il grido di allarme che solleva la Comunità territoriale del X Municipio che sta diffondendo un documento -redatto dal suo coordinatore Maurizio Battisti- nel quale si spiegano le ragioni di questo allarme e in cui, soprattutto, si delineano un insieme di indirizzi e proposte alternative che riguardano un quadrante molto rilevante della città.

Durante l'assemblea pubblica indetta dalla Comunità Territoriale dei comitati di quartiere e associazioni del territorio - che si è svolta mercoledì 6 aprile nella sala rossa del X Municipio e alla quale ha partecipato anche il presidente Sandro Medici - sono state presentate con dovizia di particolari sia le grandi arre di trasformazione previste lungo l'asse Tuscolana-Anagnina, sia l'alternativa possibile ritenuta più opportuna ed indicata per l'area in questione.
 
Le tre grandi aree di trasformazione nelle quali si verseranno milioni di metri cubo di cemento sono:
 
- Terminal Anagnina-Quadrato (zona circostante al terminal di Anagnina): venuta meno l'ipotesi dell'ospedale pubblico, l'amministrazione comunale non ha nuove proposte da avanzare; rimangono solo le cubature complessive previste (640.000 mc su 40 ha);
 
- Zona Campo Romano, fra la Tuscolana e l'Anagnina (500.000 mc su 50 ha);

- Centralità di Romanina (1.129.000 mc su 92 ha).
A cui si devono aggiungere il completamento di sei zone -Romanina, Lucrezia Romana, Gregna, Osteria del Curato, Centroni, Vermicino e alcune compensazioni.

Per quanto concerne le ultime due grandi arre di trasformazione, l'amministrazione comunale prevede l'insediamento di 25.000 nuovi abitanti,e questo senza mettere in conto la densificazione abitativa della centralità di Romanina risultante dai 3000 alloggi previsti.
 
L'infrastrutturazione di mobilità su ferro preventivata dal Campidoglio consisterebbe nella linea di metro leggera (tram su sede dedicata costo 388 milioni) terminal Anagnina-Torre Angela (metro C), mentre non viene preso in considerazione il Corridoio di mobilità T5 (Anagnina-Ciampino-Romanina-Tor Vergata-La Rustica) progettato dalla Sta di Roma nel 2005, che metterebbe in collegamento tra loro la linea A e C della metropolitana con la FR4-6 di Ciampino, producendo quell'effetto rete su ferro in grado di dare una risposta forte alla domanda di mobilità su trasporto pubblico.
 
Prendiamo atto -si legge nel documento- della mozione votata dal Consiglio municipale pressoché all'unanimità lo scorso 1 marzo in cui, da una parte, il Municipio si dichiara in nessun modo disponibile all'aumento di cubatura nella centralità di Romanina e, dall'altra, si richiede nel medio/lungo termine il prolungamento della metro A fino alla centralità di Tor Vergata, intersecando il tronco della linea C, prevedendo lungo il percorso nuovi parcheggi di scambio funzionali alla disincentivazione del mezzo privato.

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