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Cinecittà Studios: la contestazione ad Abete arriva al Teatro Brancaccio

Il Presidente degli Studios contestato alla prima di "Cinecittà", lo spettacolo di De Sica al Teatro Brancaccio. E per il 19 marzo Cinecittà Bene Comune lancia una manifestazione cittadina davanti al Ministero dei Beni Culturali

La protesta dei lavoratori degli Studios, approda anche in teatro. Nella serata di martedì infatti, in occasione della prima di “Cinecittà”, lo spettacolo di Christian De Sica al Brancaccio, “i Lavoratori di Cinecittà e Cinecittà Bene Comune hanno manifestato le loro sempre più pressanti preoccupazioni per la sorte degli storici studi” ci fa sapere uno dei partecipanti.

GLI ACCORDI DISATTESI - La vicenda delle tante maestranze che operano  nei teatri di posa più famosi d’Europa, è tristemente nota. “Dal Dicembre 2012 tutti i lavoratori stanno rispettando l’accordo firmato con Cinecittà Studios presso il Ministero dei Beni Culturali. Purtroppo non possiamo dire che Cinecitta Studios faccia lo stesso – ci scrive un lavoratore, che aggiunge -  nulla di ciò che si era impegnata a fare è stato fatto, in compenso la Deluxe Digital Rome, multinazionale a cui Luigi Abete ha ‘affittato’  il ramo d’azienda della Post Produzione Digitale ha licenziato con effetto immediato”. Contro questi tagli, la scorsa settimana si era espresso anche il Minisindaco Fantino,  che aveva espressamente richiesto “alla proprietà di rispettare gli accordi presi e di rendere noto il piano industriale che, oltre a tutelare i lavoratori, punti al rilancio degli studios”.

LICENZIAMENTI IN VISTA - “La Deluxe Italia Holding, sempre gruppo Multi nazionale Deluxe, post produzione pellicola  - riprende invece a spiegarci il lavoratore degli studios - annuncia di " restituire il ramo d azienda a Cinecittà Digital Factory che parla di Cassa Integrazione. Insomma , il rilancio di Abete eccolo qua , la Deluxe ci sta licendiando, lo dicevamo da giugno 2012. Questa sera abbiamo voluto ricordare al Sig Luigi Abete che Cinecitta è e deve restare Cinema, non intrattenimento, alberghi, fitness, negozi. Cinecittà – conclude l’operaio – non deve diventare come Pompei”.

LA MANIFESTAZIONE SOTTO AL MIBAC - E contro “il piano di Abete - contestato durante la prima di De Sica – che prevede la dismissione delle attività cinematografiche per far posto a un piano da 400.000 metri cubi di cemento per mansioni commerciali e di intrattenimento” Cinecittà Bene Comune ed i lavoratori degli Studios lanciano “ una manifestazione sotto la sede del Ministero dei Beni Culturali, per bloccare questo progetto e rilanciare un serio piano di sviluppo basato sul cinema e la cultura”.

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