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Cinecittà Torre Spaccata / Via Roberto Fancelli

No al cemento, sì al parco: al "Pratone" di Torre Spaccata parte la mobilitazione

Annunciata una conferenza stampa ed un "mega striscione" con cui chiedere "di salvare l'area dal rischio edificazione"

La petizione lanciata sul sito di Roma Capitale si è rivelata un successo. Più di 2700 cittadini, accreditandosi con la Carta d’identità elettronica o lo Spid, hanno deciso di sostenere la richiesta di trasformare il “Pratone” di Torre Spaccata, in un parco archelogico e naturalistico.

Il futuro del Pratone

Per realizzare l’obiettivo, serve votare una variante urbanistica perché il piano regolatore, com’è stato ribadito dall’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia, destina   l’area alla nascita di “una centralità urbana caratterizzata per oltre 2/3 da un vincolo di inedificabilita”.Però nel restante terzo “è prevista una trasformazione urbanistica per garantire funzioni di livello urbano”, con l’obiettivo di dotare i quartieri di Torre Spaccata e Don Bosco/Cinecitta “di quei servizi e funzioni che ancora oggi mancano, scuole, centri civici, luoghi di aggregazione”. Chi ha firmato la petizione, però, chiede che tutti e sessanta gli ettari del Pratone, di proprietà di Cassa Depositi, siano destinati al parco.

L'intervista all'assessore Veloccia sul futuro del Pratone

La mobilitazione

“Non vi lasceremo nemmeno un metro quadrato: rigenerate le tante aree già edificate ed in abbandono, il Pratone non si tocca” hanno dichiarato gli attivisti del comitato che promuovono la realizzazione del parco. Per farlo, hanno deciso di lanciare anche una mobilitazione, che prevede la sistemazione di un “mega striscione”, da realizzare “sabato 30 aprile alle ore 10 nel parco della biblioteca Rugantino”. Lo striscione verrà srotolato nel pratone per chiedere “di salvare l’area dall’imminente rischio di edificazione” e, contestualmente, di votare “una variante di Piano di destinarla a verde pubblico istituendo un parco archeo-ambientale collegato al Parco di Centocelle”.

La conferenza stampa

Nel pomeriggio della stessa giornata è stata annunciata anche all’ex Pecora Elettrica un incontro per presentare un dossier sulle passate vicende urbanistiche che hanno riguardato il Pratone, “da cui emerge che le scelte del Piano hanno obbedito agli interessi della proprietà – si legge nel comunicato che lancia la mobilitazione – e non a quelli della cittadinanza”.

L'interrogazione alla Camera

Sulla questione sollevata dai residenti è stata presentata un'interrogazione parlamentare dalla deputata pentastellata Francesca Flati. "Negli anni, la cittadinanza ha ripetutamente sollecitato le istituzioni a tutelare l’area da possibili speculazioni edilizie, considerandola patrimonio culturale ed ambientale, nonché possibile risorsa economica e sociale. Ecco perchè ho chiesto al ministro competente se non sia più conveniente, per tutelare la fauna e della flora urbana di Roma, proporre la realizzazione di tali interventi urbanistici su altre aree limitrofe da rigenerare - ha sottolineato la deputata M5s -  Considerando che il Pnrr prevede tra i suoi principi attuativi il cosiddetto 'Do Not Significant Harm', per cui i progetti finanziati con fondi Pnrr non possono recare danno ambientale, sarebbe impensabile danneggiare questa importante area verde della Capitale".

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