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Cinecittà Cinecittà / Piazza di Cinecittà, 11

“Caro prof…mi chiamano gay”: nel Municipio VII l’omofobia si combatte tra i banchi di scuola

"Non bastano più solo gli attestati di solidarietà". Per combattere l'omofobia il Municipio VII punta sulla didattica: educazione sentimentale e seminari con insegnanti ed educatori

Le scritte omofobe apparse in primo municipio sulle mura della Chiesa Valdese, hanno fatto il giro della Capitale. “Dobbiamo definitivamente cancellare dalla nostra città la vernice dell'omofobia, nera come le idee di chi l'ha rovesciata sulla facciata della Chiesa di Piazza Cavour” ha immediatamente commentato il Vice Sindaco.

NON BASTANO LE DICHIARAZIONI - Ma anche nel Municipio VII il gesto è stato subito stigmatizzato. Con una premessa. “Contro l'omofobia non bastano più gli attestati di solidarietà – ha chiarito in una nota il Presidente Fantino, aggiungendo che bisogna iniziare seriamente a puntare sulla prevenzione, coinvolgendo gli studenti più giovani e gli insegnanti delle scuole”. E proprio sulle scuole che il Minisindaco intende ripartire. “Non basta cancellare le offese come in un qualsiasi intervento di decoro urbano, occorre piuttosto che la politica rifletta sulla natura dei gravi messaggi e faccia dei passi avanti, riconoscendo quei diritti che ora sono negati a una parte della cittadinanza”.

IL RUOLO DELLA SCUOLA - L’istruzione potrebbe, in questo contesto, rappresentare l’agenzia di socializzazione più efficace. “La scuola in questo ha un ruolo centrale – osserva fantino - per questo anch'io ho firmato la petizione '#1oradamore' promossa dalla deputata Sel Celeste Costantino che chiede di introdurre l'educazione sentimentale nelle scuole. Il VII Municipio, riprendendo le decisioni assunte dai municipi da cui è nato, l'ex IX e l'ex X, ha fatto proprio il registro delle Unioni Civili, rendendolo operativo, mentre in Campidoglio si continua a rimandare la discussione”.

IL SEMINARIO A CINECITTA' - Ma non è soltanto con il Registro delle Unioni civili  e neppure sottoscrivendo la petizione, che si può efficacemente intervenire sul fenomeno dell’omofobia. Meglio quindi ricorrere ad una pluralità di azioni, concrete e continuative. “Dal canto nostro stiamo intervenendo con una serie di buone pratiche volte a combattere l'omofobia  e le discriminazioni di genere. Tra queste - conclude Fantino - voglio segnalare il seminario “Caro prof... mi chiamano gay”, che si terrà mercoledì 21 maggio alle ore 17.00, presso la sala Rossa di piazza di Cinecittà 11. Un incontro, rivolto agli insegnanti e agli educatori del territorio, per fornire spunti di riflessione e strumenti utili ad affrontare alcune dinamiche ricorrenti nelle relazione fra adolescenti, soprattutto quelle in cui sono evidenti atteggiamenti discriminatori relativi all’orientamento sessuale della vittima”.

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