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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Municipio X, speciale emergenza lavoro: i lavoratori di Eldo

Una delegazione dei lavoratori del vecchio punto vendita Eldo di Cinecittà2 ripercorre l'intera vicenda: dalle prime promesse di una ricollocazione alla cassa integrazione piena: "In attesa di un tavolo di confronto"

Una delegazione dei lavoratori del vecchio punto vendita Eldo di Cinecittà2 ripercorre l’intera vicenda che li ha visti protagonisti, dalle prime promesse di una ricollocazione alla cassa integrazione piena: “Siamo i lavoratori in cassa integrazione di Eldo Cinecittà2 – ha esordito il rappresentante della delegazione, intervenuto all’incontro di ieri sera in Municipio organizzato da Rivoluzione Civile -, e siamo turbati dal fatto che realtà così semplici vengano fatte diventare così complicate”.

LA VICENDA - “Mentre noi eravamo in presidio all’interno del nostro punto vendita, ci trovavamo in attesa di un nuovo acquirente del punto vendita, poiché la nostra azienda era in concordato preventivo. Questo acquirente tardava ad arrivare – ricorda il lavoratore -, e c’erano delle voci di una catena di elettronica interessata. Facevamo il presidio all’interno del punto vendita convinti di un subentro da parte di questo acquirente. Anche perché il centro commerciale di Cinecittà2 non è un centro commerciale con poca clientela”.

LA CASSAINTEGRAZIONE - “Ci troviamo invece all’improvviso in cassaintegrzione piena, veniamo mandati a casa e ci dicono che dobbiamo farci la cassa integrazione in attesa di questo acquirente. Poi scopriamo dell’entrata in gioco di un nuovo negozio di elettrodomestici però, riconsegnate dalla nostra azienda le licenze, questi nuovi subentranti sono stati svincolati dal garantire la ricollocazione dei 17 lavoratori. Noi ci troviamo a combattere questa battaglia perché poco tempo dopo dalla nostra uscita di scena, vedere un stesso gruppo merceologico che si inserisce nel negozio dove abbiamo lavorato per 15 anni è stata una cosa poco dignitosa”.

IL TAVOLO DI ACCORDO - “Grazie alle istituzioni e al sindacato stiamo provando a chiamare ad un tavolo di accordo questa azienda che è subentrata e svincolata dalle licenze. Qui ci sono tutti i miei colleghi, e uscire di scena a 35/40 anni significa non avere molte possibilità di ricollocazione, quindi oggi noi siamo qui – ha quindi concluso - a rappresentare una situazione che sarebbe dovuta essere semplice, ma che in realtà si è verificata essere molto difficile”.

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