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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Municipio VII, Lozzi al giro di boa: intervista di metà mandato alla presidente grillina

Il presidente del Municipio VII "al giro di boa". Lozzi (M5s) racconta la prima metà del suo quinquennale mandato: gli obiettivi realizzati e quelli sui quali si sta lavorando

E' stata per tre anni capogruppo del Movimento 5 stelle nel Municipio di cui è oggi Minisindaca. Ed è stata anche la prima presidente che, una volta eletta, ha immediatamente presentato la squadra di governo. Oggi Monica Lozzi, con una giunta affiatata, governa il territorio più popoloso di Roma. Lo fa ottenendo risultati che, nelle passate amministrazioni, sembravano irragiungibili. E vi riesce anche indicando una linea che il Campidoglio, con difficoltà, prova a recepire. Soprattutto in tema di dentramento dove la strada da percorrere, per stessa ammissione della minisindaca, è ancora lunga.

Appena arrivati, in pochi mesi, siete riusciti a centrare tre risultati. Mi riferisco al rifacemento del marciapiede ballerino di via Furio Camillo, alla cancellazione del Pup ed al rifacimento  di viale Giulio Agricola ed alla sistemazione di via Albalonga. Fino a pochi anni fa sembravano obiettivi irraggiungibili. Come ci siete riusciti?

Quando sono arrivata ho trovato un municipio abbastanza incastrato su ste stesso. Dire 'non è di mia competenza' oppure 'non ci sono i soldi' non è una risposta a mio avviso accettabile. Non lo è dal punto di vista del cittadino e neppure sul piano politico. Quindi quando ho cominciato a sentire queste risposte, che credo fossero le stesse che gli uffici davano ai miei predecessori, ho deciso di prendere tutta la documentazione in mano. Mi sono studiata tutte le normative e così facendo ad ogni obiezione sono riuscita a rispondere con gli atti conseguenti. In tal modo, nell'arco dei primi sei mesi, siamo riusciti a risolvere queste tre cose.

Un altro obiettivo che era parso difficilissimo e che invece avete realizzato è stato quello di delocalizzare gli ambulanti dai marciapiedi di via Tuscolana. Certamente non in maniera indolore, perchè ci sono state delle vibranti proteste che probabilmente avevate messo anche in conto. 

C'erano tanti interessi in gioco pertanto andava cercata la giusta mediazione.L'ambulantato nasce per andare a servire zone che commercialmente non offrono nulla. A Roma invece accade il contrario e cioè si trovano su arterie stradali con un'offerta abbondante. E' il caso di via Tuscolana dove abbiamo ritenuto di dover cercare un compromesso tra molteplici esigenze. C'erano i negozianti che pagando tasse salatissime rivendicano il diritto di mettere in mostra i propri prodotti. C'erano i cittadini che volevano passeggiare liberamente sui marciapiedi e gli ambulanti cui andava garantito il diritto a preservare il proprio posto di lavoro. Per questo abbiamo proposto di delocalizzarli in via Tito Labieno, a pochi metri di distanza dalla sede che avevano su via Tuscolana. Alcuni hanno accettato il trasferimento, altri no. Certamente abbiamo dato priorità agli interessi dei cittadini.

Il suo territorio è popoloso ed anche molto sfaccettato. Le zone dell'Appio Latino e di San Giovanni si caratterizzano per un tessuto urbano più consolidato e sono ricche di servizi. Invece a ridosso e fuori dal Raccordo ci sono quartieri che sembrano sprovvisti di tutto. Come si fa a gestire un territorio del genere?

Noi abbiamo fatto la scelta di intervenire su ogni area. Poi è chiaro che c'è un'attenzione maggiore nelle aree periferiche, dove abbiamo concentrato interventi importanti sulle strade che erano abbandonate a loro stesse. Parlo di strade private aperte al pubblico transito, anche molto utilizzate, come via Carnevale e via Alimena che mettono in comunicazIone l'università di Tor Vergata con la zona commerciale della Romanina. Erano devastate perchè erano diventate terra di nessuno. Le abbiamo prese in carico e sistemate. In via Schiavonetti invece abbiamo convinto l'ex consorzio a fare le opere necessarie perchè potessimo acquisire, dopo tanti anni, quella strada. Abbiamo progettato una serie di piste ciclabili, per un totale che supera i 20 chilometri.

Vi siete concentrati sulla viabilità?

Abbiamo dedicato risorse anche alla riqualificazione dei parchi. Sono sette in tutto: tre a Cinecittà Est, uno ad Osteria del Curato, un altro in zona Barcaccia e poi interverremo anche sul parco della Giustizia che la Sindaca ha realizzato alla Romanina. Abbiamo puntato quindi sulle strade ma anche sui luoghi di aggregazione.

Ma come fate a realizzare tutte queste opere, avete più fondi degli altri municipi?

No. Diciamo che noi abbiamo efficientato al massimo i fondi che ci arrivano. Prima si usava circa l'80 % delle risorse perchè non si riusciviano a fare i bandi e non si programmava. Il risultato è stato che le risorse inutilizzate tornavano indietro. Noi invece impegnamo il 100% dei fondi destinati alle opere straordinarie ed il 96-97 % di quelli destinati alla manutenzione ordinaria. I dirigenti ricevono premi in funzione degli obiettivi raggiunti e questo, a cascata, ha ricadute anche sui dipendenti. L'anno scorso non sono riusciti ad ottenere i risultati prefissati e quindi niente premi, quest'anno invece sì.

Osservando come opera questo municipio si ha la sensazione che qui si sperimentino delle best practice che poi vengono adottate anche da altri municipi o addirittura dall'amministrazione centrale. Il protocollo sulle voragini, pubblicizzato dal Campidoglio, è nato qui giusto? 

Si, grazie al lavoro dell'assessore Salvatore Vivace. Come Municipio ad oggi abbiamo dovuto fronteggiare 27 voragini. Quando se ne crea una, entrano in campo molteplici competenze. Se la strada è di grande viabilità, c'è il SIMU, altrimenti il Municipio. Poi però ci sono anche tutte le aziende che pongono i sottoservizi che vanno ascoltate. Quello che abbiamo fatto è di mettere tutti intorno ad un tavolo, organizzare sopralluoghi congiunti lasciando che il municipio coordinasse i lavori anche in quelle strade di cui non ha la competenza diretta. Avremmo voluto che il Campidoglio implementasse questo protocollo con rapidità. C'è voluto un po' di tempo ma ora sembra che lo stiano recependo.

Qui stiamo entrando nel terreno minato del decentramento...

Sì. Purtroppo non è stato portato a compimento in maniera seria, pertanto ci sono competenze che si accavallano. Ma se restiamo tutti sulle nostre posizioni non andiamo da nessuna parte. 

Ci fa qualche esempio?

Quattro giorni prima che s'insediasse la Sindaca, è stata firmata una delibera che impedisce ai municipi di fare bandi sopra soglia, in quanto è stata istituita la centrale unica degli acquisti. Ma non funziona bene e pertanto quando dobbiamo fare un bando sopra soglia (superiore a 1,2 mln di euro ndr) ad esempio nella manutenzione delle strade di grande viabilità, dobbiamo passare per il SIMU. I tempi però inevitabilmente si allungano. Il Municipio VII ha chiesto di revocare questa delibera, ma ad oggi non ci hanno dato ascolto.

In quali campi vorreste fosse applicato il decentramento?

Noi, come altri municipi, lo abbiamo chiesto sul verde e su tutta la manutenzione stradale. Il SIMU ha quasi l'80% dei fondi a disposizione per gestire il 20% delle nostre strade mentre noi dobbiamo farlo sul resto avendo a disposizione solo 1,2 milioni di euro. Sul verde invece, forzando un po' la mano, il decentramento l'abbiamo realizzato. Ho chiesto al Comune di consegnarci momentaneamente le aree dove volevamo intervenire e così facendo abbiamo progettato e finanziato interventi di riqualificazione di sette parchi cittadini. Appena terminati i lavori, riconsegneremo l'area a Roma Capitale.

Visto che la prima metà di mandato è ormai alle spalle, quali sono gli obiettivi che intendete realizzare nei prossimi due anni e mezzo di governo municipale?

Finora abbiamo portato a casa il 70% del programma col quale ci eravamo presentati. Per il resto stiamo lavorando su vari fronti: siamo andati in conferenza dei servizi per il prolungamento della ciclabile da Porta Furba fino alla stazione Tuscolana e stiamo progettando altri 21 chilometri di rete ciclabile, cosa che include un attraversamento del Raccordo Anulare. Cambiando settore, vogliamo riqualificare il mercato Metronio e abbiamo ottenuto i fondi per realizzare la progettazione anche del vicino parcheggio, anche se è di competenza del Dipartimento Mobilità. Puntiamo a riqualificare quasi tutti i mercati rionali. Ne abbiamo ristrutturato uno a Quarto Miglio e già finanziati altri due rispettivamente a Torre Spaccata ed in via Orvieto. Abbiamo preso tre immobili di quelli confiscati, in due vogliamo sviluppare case di semi-autonomia per donne vittime della violenza. Il terzo invece diverrà un ristorante dove vogliamo avviare un progetto lavorativo che coinvolga giovani tra i 18 ed il 25 e gli over 50. Stiamo lavorando ad un nuovo tavolo di contrasto sull'abusivismo edilizio ed abbiamo già impegnato 10mila euro di fondi della Cultura per finanziare 2 borse di studio per studenti della Sapienza. Daremo così la possibilità a chi, pur meritevole, non ha i mezzi economici di frequentare un master in architettura che sarà incentrato sulla progettazione di interventi nel VII Municipio.

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