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Cinecittà

Un anno senza giochi: “Rimossi dal Comune prima di capire se poteva farlo”

L'area ludica è rimasta vuota. Lozzi: "Dopo un anno il Comune sta ancora verificando la proprietà dello spazio"

C’è uno striscione nell’area verde di piazza Galgano. E’ stato appeso dai residenti e stabilisce in maniera inequivocabile quale sia la loro richiesta: “Vogliamo i nuovi giochi”.

La rimozione dei giochi

Dietro la recinzione che perimetra il giardino non c’è più niente. Gli arredi ludici sono stati tutti rimossi dall’amministrazione capitolina. “Li hanno tolti un anno fa. Abbiamo chiesto informazioni sul loro ripristino ma il Dipartimento ambiente sta ancora verificando se l’area è effettivamente di proprietà del Comune” hanno fatto sapere dal Municipio VII.

Il paradosso

Quindi sul ritorno di scivoli ed altalene è inutile fare previsioni. “Quell’area è stata per anni lasciata in adozione ad un’associazione. Poi il Comune ha improvvisamente deciso di rimuoverne i giochi. Ha promesso di rimetterli per poi accorgersi che quello spazio non è loro. Siamo al paradosso” ha sintetizzato Monica Lozzi, presidente del Municipio VII e candidata di REvoluzione Civica.

Il giardino dedicato ai due adolescenti

Il giardino si trova tra i palazzi di Cinecittà Lamaro. E’ uno spazio recintato che gli abitanti avevano chiesto di intitolare alla memoria degli adolescenti Yaguine e Fodè. Due giovanissimi della Guinea che sono morti assiderati perché, nel tentativo di raggiungere Bruxelles, si erano nascosti nel vano carrello di un airbus.

La richiesta di decentramento

“Quello che è accaduto in quel giardino dimostra, per l’ennesima volta, che la gestione centrale del funziona e che in 5 anni non è stato fatto neppure un censimento catastale sulle aree giochi ” ha sottolineato Lozzi, da anni in prima linea nel chiedere il decentramento amministrativo. In realtà una sorta di censimento  era stato avviato ed aveva ottenuto l’individuazione di oltre 400 aree giochi

Le intenzioni del Municipio VII

 “Come Municipio proveremo a dare una mano per comprendere di chi è la titolarità di quello spazio e se c’è la possibilità di farlo, la prenderemo in carico per garantirne la manutenzione”. Intanto però, per i bambini del quartiere, dovranno continuare ad avere pazienza. Per l’arrivo dei nuovi giochi, reclamato dallo striscione, bisogna aspettare.
 

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