A Cinecittà est gli studenti del Ferrari inegnano l'italiano agli stranieri
Gli studenti dell'Istituto Ferrari da novembre insegnano agli alunni delle scuole medie del territorio. Un impegno costante e del tutto volontario che sta avendo ricadute positive
Solitamente si va a scuola per imparare dagli insegnanti. A Cinecittà Est è però possibile apprendere anche dagli studenti. E’ questo il felice risultato a cui si è arrivati grazie al lavoro di coordinamento svolto dalla professoressa Graziella Vozzolo. “Da novembre i nostri studenti delle classi quarte e quinte – spiega l’insegnante d’italiano dell’I.I.S. Enzo Ferrari – si sono dati da fare per offrire un supporto nello studio agli alunni delle scuole medie. In orario pomeridiano –precisa la professoressa Vozzolo – viene loro dato un sostegno scolastico”. Un aiuto di cui hanno beneficiato anche alcuni alunni stranieri del territorio, supportati nell'apprendimento della lingua italiana.
UNA RARA SOLIDARIETA' - Il progetto è subito piaciuto al Municipio VII. “Mi sono recato a fare un sopralluogo con l’Assessore alla scuola Diego Ciarafoni ed ho così potuto conoscere una realtà che a mio avviso – commenta il Consigliere Francesco Laddaga – è unica nel suo genere. Studenti più grandi che insegnano a quelli più piccoli: una forma di solidarietà che non mi era capitata ancora d’incontrare e che mi ha positivamente colpito – sottolinea Laddaga - Davvero una bel segnale, per tutta la comunità”
NUMERI E PROTAGONISTI DELL'INIZIATIVA - Il Progetto “Studiamoinsieme”, questo è il nome che gli è stato dato, “ha visto coinvolti 35 alunni di Scuola Media e 20 studenti Tutor delle classi quarte e quinte dell’Istituto Tecnico Economico – ricorda la professoressa Vozzolo - Il Progetto è iniziato a Novembre e si concluderà alla fine del mese di Aprile. L’iniziativa ha avuto una ricaduta positiva sulle famiglie e sugli studenti che hanno apprezzato molto questo esempio concreto di buona scuola”. Un risultato che, vale la pena ricordarlo, non sarebbe stato possibile raggiungere senza il consenso della Preside ma soprattutto senza il decisivo contributo delle ragazze e dei ragazzi di quarto e quinto. Encomiabili.