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Venerdì, 19 Aprile 2024
Capannelle Appia Antica Nord / Via Appia Antica, 251

Parco Appia Antica, rimossa una discarica di inerti: c’è voluto un mese per imbustarli

Per eliminare il materiale edile abbandonato nel parco archeologico sono serviti 160 sacchi.

Una discarica a cielo aperto in un’area archeologica. E’ questa la condizione che i guardiaparco hanno dovuto fronteggiare per ripristinare il decoro in una delle zone più preziose, sul piano archeologico, del parco dell’Appia Antica.

La discarica nel complesso archeologico

A poca distanza dal percorso della “Regina viarum”, qualche scaricatore abusivo aveva depositato cumuli di calcinacci e di altro materiale edile. Erano stati gettati nel verde del parco archeologico Santa Maria Nova, alle spalle della Villa dei Quintili. Abbandonarli in quel sito non dev’essere stato un lavoro complicato. Molto più laboriosa, invece, è stata la loro rimozione.

Un mese per rimuovere i calcinacci

“C’è voluto un mese di lavoro per rimuovere e imbustare il materiale, anche di piccola dimensione, sparso un’ampia superficie” ha fatto sapere l’ente parco regionale dell’Appia Antica. Grazie all’impegno dei guardiaparco, il 16 febbraio l’area è tornata com’era prima dell’intervento dei cosiddetti “zozzoni”. Per farlo, è stato necessario togliere due metri cubi di materiali inerti.

La battaglia contro le auto sull'Appia Antica

“Alla fine le buste messe in fila sono ben 150” e, ha reso noto l’ente parco “Per trasportarle in discarica ci si è dovuti rivolgere ad una ditta specializzata”. Quindi oltre all’impegno dei pochi guardiaparco che presidiano il più esteso parco archeologico della regione Lazio, si devono considerare anche i soldi spesi per poter conferire correttamente quei rifiuti. 

La sfida per mantenere il decoro nel parco 

La battaglia contro gli autori di questi gesti è particolarmente insidiosa perché, nel caso specifico, trattandosi di materiale sminuzzato, diventa impossibile risalire alla sua origine per poi arrivare a sanzionare gli autori dell’abuso. “E’ una piaga che, tra l’altro, colpisce le zone più pregiate dal punto di vista paesaggistico e che spesso si trovano nelle immediate vicinanze della via Appia” ha sottolineato l’ente presieduto da Mario Tozzi. Un problema per chi deve prendersi cura di un monumento, la regina viarum, che è ufficialmente in lizza per entrare tra i beni considerati “patrimonio dell’umanità”.
 

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