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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Capannelle, l'accordo non decolla: l'ippodromo va verso la chiusura definitiva

Presto in Campidoglio un consiglio straordinario su Capannelle. Senza la sicurezza sul futuro duemila posti di lavoro a rischio

La fumata bianca non c'è stata. Tra Campidoglio ed Hippogroup ancora non è stato trovato l'accordo. Pertanto l'ippodromo resta chiuso al pubblico fino al termine di febbraio. Poi la società che per anni ne ha gestito la concessione, farà le proprie valutazioni. Bisogna infatti rinnovare l'accordo, a prezzi concordati con Roma Capitale. 

Le proteste dei lavoratori

Intanto le proteste di quanti lavorano nell'indotto, non sono mancate. Nella mattinata di venerdì 14 febbraio, alcuni operatori hanno incendiato delle balle di fieno all'altezza dell'ippodromo, creando dei blocchi stradali. E' l'ennesimo episodio che la vicenda, legata alla gestione dell'impianto, regala alle pagine della cronaca cittadina. Mercoledì 13 febbraio era toccato ad un uomo che si è cosparso di benzina in piazza del Campidoglio. Solo la pronta reazione delle forze di polizia è riuscita a scongiurare il peggio. Il gesto però non ha sortito l'effetto sperato. "Credo che si tratti di una vicenda di un pastore sardo"ha replicato la Sindaca a chi le chiedeva un commento. La provenienza geografica è giusta, al contrario della causa che ha scatenato la protesta.

Un testimone disperato

Franco Salvatore Pala, l'allavatore che ha tentato di togliersi la vita è stato intervistato da Radio Radio. All'emittente  ha raccontato le tante difficoltà cui sta andando incontro la sua categoria. La situazione è tragica al punto da spingere, chi è in difficoltà, a compiere gesti estremi.  "Ho provato a darmi fuoco per la vicenda di Capannelle – ha chiarito l'uomo ai microfoni di Radio Radio, fugando i dubbi della Sindaca – l'ippodromo è in uno stato pietoso. Nonostante noi paghiamo tutto quello che c'è da pagare non riescono a stabilire il nuovo canone di affitto e ora ci sono 2mila posti di lavoro in ballo. Tra 14 giorni si chiude, perchè  il 28 febbraio scade l'ultimo canone. Da 4 mesi l'assessore promette e la sindaca è assente. Non riusciamo ad avere un colloqui e stabilire un nuovo canone da pagare". 

Gli incontri

L'ultimo appuntamento pubblico Daniele Frongia, l'assessore capitolino allo sport, l'ha convocato lo scorso 25 gennaio. Si è trattato di un incontro cui hanno preso parte decine di professionisti, "da chi organizza i mercatini agli allenatori del trotto e del galoppo" aveva spiegato a Romatoday Elio Pautasso della Hippogroup. In tutto erano presenti una sessantina di persone. Troppe probabilmente per arrivare al raggiungimento del fatidico accordo. Il tempo intanto passa inesorabilmente ed Hippogroup, se non ci sono altre novità, alle fine di febbraio lascerà definitivamente l'impianto. Lasciando la gestione ad un ipotetico "piano b" del Campidoglio, forse una società in house. Ipotesi tutta da valutare e di cui mancano i dettagli tecnici. Per far luce sulla vicenda, l'opposizione capitolina ha avanzato la  richiesta di convocare un consiglio straordinario. Va stabilito, tra le altre cose, quale sarà il destino delle maestranze. Dai maniscalchi ai fantini, restano tutti con il fiato sospeso.

Il Consiglio Straordinario

Intanto, lontano dalle aule consiliari, prosegue la battaglia a distanza. Bersaglio principale è la giunta Raggi e l'ex vicesindaco che sta seguendo in prima persona la vicenda. "L'assessore Frongia ha sempre eluso l'argomento senza dare spiegazioni convinte sulle reali intenzioni del Campidoglio" hanno osservato Svetlana Celli (lista RomaTornaRoma) ed Erica Battaglia (PD) che puntano il dito anche contro  "il silenzio dell'amministrazione municipale" che a loro dire farebbe "il paio con una classe dirigente che ha deciso di non onorare il compito per cui è stata eletta, ma anzi bisticcia per mere dinamiche di poteri e poterini locali mentre non garantisce neanche l'ordinario". 

Il Campidoglio e la concessionaria

Nel tardo pomeriggio del 14 luglio, l'assessore Daniele Frongia ha provato a fugare le nubi che si addensano sopra l'ippodromo.  Lo ha fatto a partire dal complicato rapporto con la concessionaria. “ l’Amministrazione non sta sfrattando Hippogroup, la quale è perfettamente operativa nell’impianto, che è aperto, e che già da gennaio era in grado di far partire le gare ippiche, interrotte senza alcun motivo dall’azienda, nonostante il Ministero gli abbia garantito gare e pagamenti" ha fatto notare l'assessore capitolino. Frongia tiene inoltre a sottolineare inoltre che "la società riceve non solo migliaia di euro da privati per l’organizzazione di manifestazioni all’interno della struttura, ma anche diversi milioni di euro di contributi direttamente dal Ministero competente".

L'attacco alle opposizioni

Chiariti questi aspetti, l'ex vicesindaco di Roma è passato all'attacco. Se l'è presa con "la vergognosa sequela di dichiarazioni da parte di politici i cui partiti hanno contribuito negli ultimi anni all’attuale situazione dell’ippodromo". Ed ha poi puntato l'indice contro "la vile strumentalizzazione messa in atto da Casapound questa mattina (la mattina di giovedì 14 febbraio ndr) mettere a rischio la Città, dando fuoco a delle balle di fieno, è un atto di irresponsabilità assolutamente ingiustificabile".

Il destino di Capannelle

Lontani dal raggiungere un accordo con il Concessionario, il Campidoglio si trova nella condizione di dover stabilire cosa fare dell'impianto dopo il 28 febbraio. "Stiamo lavorando con gli uffici su due fronti molto impegnativi". Il primo porta nella stesura di un bando che l'assessore denuncia sia stato "fortemente rallentato dalla presenza di diversi abusi all’interno di Capannelle, di occupanti abusivi e dalla non collaborazione del concessionario per i sopralluoghi necessari per la verifica della consistenza degli stessi", C'è poi il "piano b" che stavolta viene declinato come "una seria proposta di soluzione temporanea in attesa del pronunciamento del giudice sull'entità del canone concessorio". Il traghettatore della situazione non è chiaro. Resta quindi sul piatto l'ipotesi di una società in-house di Roma Capitale.

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