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Capannelle Capannelle / Via Siderno

Coronavirus, quarantene e casi positivi: ecco cosa succede nei cluster del Municipio VII

Dall'hotel Covid di Statuario alla casa di cura Villa Fulvia, passando per Palazzo Selam e la clinica Latina: la situazione del nuovo Coronavirus nel municipio più popoloso di Roma

Persone in quarantena. Ospiti di cliniche e case di cura risultati positivi al tampone. Proteste e presidi delle forze dell’ordine. Il nuovo Coronavirus ha profondamente segnato l’esperienza del Municipio VII.

La fase 1 nel Municipio VII

I cluster, registrati durante la cosiddetta fase 1, sono stati numerosi. Ed hanno sortito effetti differenti.  A Statuario, i cittadini si sono divisi sulla destinazione dell’hotel Covid di via Siderno. Altrove invece, le valutazioni non sono rilasciate dai cittadini perché, a valutare la gestione del nuovo Coronavirus, dovrà intervenire direttamente la magistratura.

L' albergo Covid

Nel complesso panorama offerto dal municipio più popoloso di Roma arrivano importanti schiarite. A Statuario, da alcuni giorni, si respira un clima più disteso. Le proteste di alcuni residenti, partite nella domenica di Pasqua con l’arrivo dei primi ospiti all’Hotel Capannelle, si sono arrestate. La fine della quarantena per dodici persone, ed il contestuale trasferimento nel Centro di Accoglienza che precedentemente li alloggiava, ha rasserenato gli animi. Il timore che l’albergo potesse trasformarsi, dopo l’emergenza coronavirus, in un centro di accoglienza è stato fugato. “Nella struttura sono rimaste 33 persone, di cui 31 minori” fanno sapere dalla Asl Rm2 che conferma l’intenzione di “non procedere, nei prossimi giorni, ad ulteriori trasferimenti”. La richiesta avanzata da alcuni cittadini e fatta propria dalla presidente del Municipio VII è stata quindi ascoltata.

Villa Fulvia

Sempre nel quartiere di Statuario, con l’esplodere della protesta per l’albergo Covid, era stato individuato un altro cluster. Nella casa di Cura Villa Fulvia erano infatti stati riscontrati numerosi casi di contagio. La situazione si è stabilizzata. I tamponi effettuati su tutto il personale impiegato e sui degenti hanno permesso di stabilire l’esatta consistenza del fenomeno. Ora, fa sapere la Asl Rm2,  “è in corso un’indagine della Procura e quindi non possiamo fornire ulteriori informazioni”. Ma le persone presenti nella struttura sono da giorni alloggiate in un’unica ala, in modo da evitare contatti e successivi altri casi di contagio.

Selam Palace

Dalla serata del 21 aprile sono invece stati riaperti i cancelli del Selam Palace. L’ex facoltà di lettere dell’Università di Tor Vergata, occupata stabilmente dal 2006, non rappresenta più un cluster preoccupante. “Resta operativo un presidio composto da personale della ASL,  di Medicine du Monde e di  Medici Senza Frontiere che – fanno sapere dall’azienda sanitaria locale Rm2 – si avvale anche di mediatori culturali”. Nell’edificio infatti vivono centinaia di persone, di etnia somala, eritrea, etiope e sudanese. La Asl ha dichiarato d' aver da tempo effettuato tamponi a 498 persone e quelle risultate positive, insieme ai loro famigliari, sono state trasferite in strutture più adatte alle rispettive esigenze.

La clinica dell'Appio Latino

All'inizio di Maggio, nella clinica Latina,  è stato individuato un altro cluster. Nella struttura privata dell’Appio Latino, il tampone effettuato su sessantasei persone ha permesso di stabilire la presenza di 22 casi positivi: 12 pazienti e 10 operatori. Al riguardo la Asl RM2 fa sapere che, “si è già concluso il trasferimento disposto verso l’Ospedale Spallanzani”.  Anche quel cluster, come gli altri tre presenti nel popoloso municipio capitolino, appare dunque sotto controllo.
 

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