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Pdl Municipio X, Bianchini: “Cambiare le regole per le primarie”

Alessandro Bianchini, vice presidente del gruppo consiliare (Pdl) del Municipio X, esprime il suo dissenso verso il regolamento Valducci: “Va introdotto il doppio turno, l'ultimo comma dell'articolo 7 deve essere abrogato”

“Votare alle primarie per le regionali e per le comunali con il regolamento Valducci – ha dichiarato il vicepresidente del gruppo consiliare Pdl in Municipio X, Alessandro Bianchini - significa negare il processo partecipativo della base e dei simpatizzanti”.

REGOLAMENTO VALDUCCI“Condiviso al Tavolo delle regole degli azzurri, e redatto dal vice-Responsabile per gli Enti locali del partito, l'onorevole Mario  Valducci, il regolamento prevede una partecipazione parzialmente aperta – si spiega nel sito notapolitica.it -. Tre euro e un'iscrizione generica all'albo del partito per i non iscritti, un euro la somma chiesta ai tesserati. Anche l'elettorato passivo è, nella forma, sostanzialmente libero. Unico scoglio, oltre ad una raccolta firme dai numeri contenuti, il vaglio di una "Commissione di garanzia". Che, da Statuto del partito, è chiamata a deliberare "in ultima istanza sulle controversie relative alla assunzione della qualifica di aderente o di associato". Presupponendo dunque l'iscrizione al Pdl come passo propedeutico ad ambire alla candidatura tra le fila degli azzurri”.

“A disinnescare parzialmente la portata innovativa del documento Valducci, l'articolo 8, che rimette tutto in gioco "qualora alle votazioni partecipino altri partiti o liste civiche". Casi nei quali – conclude la spiegazione - occorrerà ridefinire le regole, magari rinunciando alla consultazione tra iscritti e simpatizzanti nei casi in cui gli alleati avranno da ridire nel metodo di individuazione del candidato”.

"Non solo, infatti, - ha aggiunto Bianchini - va introdotto il doppio turno, che consentirebbe al candidato di avere la maggioranza assoluta dei votanti, ma, soprattutto, deve essere abrogato l'ultimo comma dell'articolo 7 che prevede che la scelta del candidato spetti all'Ufficio di Presidenza, nel caso in cui nessuno dei candidati alle primarie raggiunga il 30%. Una simile norma – ha quindi concluso - è inconciliabile con lo spirito stesso delle primarie e con la volontà di rilanciare il centrodestra".

ARTICOLO 7Questo il testo dell’articolo 7: “Le votazioni si svolgono in una sola giornata. Il numero dei seggi da costituire dovrà tenere conto del numero degli aventi diritto e in ogni caso prevedere almeno un seggio ogni 10.000 aventi diritto (ad eccezione delle aree metropolitane e delle Regioni). Il voto è segreto. Ogni elettore può votare una volta sola ed esprimere una sola preferenza. La votazione avviene tramite consegna della scheda ed il voto da parte dell’avente diritto all’interno di un’urna elettorale. Ogni elettore dovrà essere identificato attraverso l’esibizione di un documento di identificazione personale, valido ai sensi di legge. Le primarie si tengono con sistema maggioritario semplice (vince chi ha un voto in più). Se nessun candidato supera il 30 per cento dei votanti la scelta spetta all’ufficio di presidenza del partito secondo le norme dello statuto e del regolamento”.

 

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