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Pesci e tartarughe senz’acqua nel parco degli Acquedotti: lo stagno si è quasi prosciugato

Piermarini: “Anche il fosso e la piccola cascata, privi dell’apporto idrico dello stagno, sono all’asciutto”

E’ un periodo complicato per le tartarughe che popolano il parco degli Acquedotti, una delle aree verdi più apprezzate dai romani. Dopo essere state usate come fossero dei palloni da calcio, ora devono fare i conti anche con la siccità. 

Pesci e tartarughe in sofferenza

Il lago in cui si trovano gli animali, è quasi del tutto prosciugato. “Manca l’acqua, forse per un guasto che però dura da tanto tempo. In passato è stato risolto con l’arrivo di autobotti, ad esempio la scorsa estate – ha raccontato Dario Piermarini, portavoce del Settimo Biciclettari – Il risultato è che i pesci boccheggiano ed anche le tartarughe ormai sono costrette a spostarsi in pochi metri d'acqua se non addirittura nel fango”.

La condizione in cui si trova lo specchio d’acqua è stata segnalata anche all’associazione Earth. “Gli animali agonizzano e serve un' idrobotte per alimentare le acque del laghetto” ha spiegato Valentina Coppola presidente dell’associazione ecologista, che parla di una “guasto alla condotta dell'acqua che inspiegabilmente non viene riparato interrompe il flusso idrico”.

Prosciugato anche il fosso e la cascata

Il mancato apporto idrico allo stagno, oltre ad avere conseguenze sui pesci e le tartarughe che lo popolano, ha degli effetti anche sul resto dei corsi d’acqua. “La cosiddetta marana che attingeva dal laghetto non esiste più, il suo letto è completamente all’asciutto – ha spiegato Piermarini che , domenica 2 aprile, si è recato sul posto ed ha fotografato le condizioni del parco – anche la cascatella che c’era, in direzione parco di Tor Fiscale, non esiste più: è completamente prosciugata”.

Al di là delle conseguenze sul piano paesaggistico, per quello comunemente additato come il parco della “grande bellezza”, ci sono gli effetti sugli animali. Si tratta di specie aliene che, tuttavia, soffrono per le privazioni idriche. A proposito delle tartarughe e dei mancati interventi, la presidente dell’associazione Earth ha dichiarato che ha promesso di adire le vie legali se  “se anche solo uno di quegli animali dovesse morire”.

Specie da proteggere anche se aliene

“E' vero che le tartarughe Trachemys non dovrebbero trovarsi in quel laghetto- ha sottolineato Coppola- come non dovrebbero trovarsi in nessun corso d'acqua o laghetto romano - ma se sono presenti è a causa dell'omessa custodia dell'area da parte di chi ha l'obbligo di vigilare, e comunque ogni animale è protetto dalla legge in egual modo senza distinzione tra selvatici o esotici”. 

Lo stagno ed i corsi d'acqua prosciugati nel parco degli Acquedotti/ Foto di D. Piermarini

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