Gasolio nell'Almone: si cerca di arrestare la contaminazione delle acque

Gli effetti dello sversamento nel fiume Almone di gasolio agricolo, compiuto la notte scorsa da ignoti ladri di carburante in viale Appio Claudio, sono ormai evidenti nel parco della Caffarella. I 18 mila litri di carburanti che avevano raggiunto il fiume Almone sono monitorati dai tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa) e in quel punto l'acqua appare oleosa e in certi punti ristagna con un acceso colore blu, dato dal carburante sversato.
Nell'aria è presente un forte odore di gasolio. La zona dove è avvenuto il sopralluogo, con la presenza dell'assessore comunale all'Ambiente, Marco Visconti, si trova a un paio di chilometri a nord rispetto al distributore di benzina dove i ladri hanno agito la notte scorsa. Alcuni chilometri più in là l'Almone confluisce nel Tevere.

"Contiamo di limitare l'inquinamento - ha detto il direttore della protezione civile di Roma, Tommaso Profeta che sta effettuando un sopralluogo in via Appio Claudio - I vigili del Fuoco stanno posizionamento le 'panne', dei dispositivi che intercettano il carburante alla confluenza tra l'Almone e il Tevere e al depuratore di Roma Sud. Non c'é alcun rischio immediato per la popolazione - ha aggiunto Profeta - Contiamo di intercettare tutto il carburante prima che arrivi al mare". Secondo la prima ricostruzione, i ladri hanno svuotato una cisterna che conteneva 12 mila litri di carburante agricolo e l'hanno riempita di carburante normale, molto più pregiato. I carburante agricolo sversato nei chiusini del deposito, è finito nel torrente Almone poco distante. La cisterna vuota è stata poi ritrovata sulla via Salaria all'altezza di Settebagni.