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Tuscolano Cinecittà / Viale Giulio Agricola

Pup Giulio Agricola, Comitato NoPup: “Due anni fa il primo scempio”

Il 10 maggio 2010 degli operai tagliavano 12 platani cinquantenari con ruspe e seghe circolari. Comitato NoPup: "In due anni hanno chiuso quattro attività commerciali, ed una ha cambiato gestione, su 13"

Due anni esatti sono passati dal primo intervento, in viale Giulio Agricola, nell’ambito del programma Pup. Un progetto che vide, in quel 10 maggio 2010, degli operai tagliare in pochi minuti ben 12 platani cinquantenari, scatenando la protesta vivace di molti residenti. Da quel giorno la questione ha assunto sempre più i tratti di una battaglia, combattuta dai cittadini attraverso manifestazioni, incontri e proteste di vario genere. Due fazioni, l’una contro l’altra, ideologicamente divise, ma unite dal desiderio di migliorare il territorio. Chi attraverso la tutela ambientale, chi a favore dell’efficienza urbanistica.

In mezzo un Comune impegnato “a realizzare un pacchetto per il settore edilizio per far si' che l'impatto della crisi sia meno pesante – spiega il capogruppo Pd di Roma Capitale, Umberto Marroni - Occorre al più presto risbloccare il piano urbano parcheggi – ha poi aggiunto - riprogettare i progetti di finanza insieme alle categorie e alle banche, allentare il patto di stabilità, per sbloccare i fondi statali bloccati per motivi tecnici, e dare in tal modo respiro alle imprese, sbloccando oltre 100 opere pubbliche che potrebbero consentire una riqualificazione delle aree urbane”.

IL VIDEO DEGLI SCAVI DEL 2010

In occasione di questo ‘anniversario’ del primo intervento sui platani, un residente del viale aderente al Comitato No Pup, ha rilasciato poi una nota, per riassumere la vicenda dal suo punto di vista: “Oggi sono 2 anni che è iniziato lo scempio sul Viale Giulio Agricola – riepiloga quindi il Comitato - il 10, l’11 ed il 12 Maggio 2010 ruspe e seghe circolari distruggono 12 platani di 50 anni in pochi minuti. I cittadini iniziano ad opporsi e semplicemente mostrando le carte (faticosamente rintracciate) alle autorità competenti riescono a bloccare di fatto l'opera. Evidentemente non era proprio tutto in regola – prosegue - La ditta viene condannata al pagamento di 100 mila euro per il danno alle alberature”.

“In due anni hanno chiuso quattro attività commerciali (ed una ha cambiato gestione) su 13. Al loro posto oggi arriverà una nuova Banca (la terza in pochi metri) e una nuova attività immobiliare (la terza in pochi metri) – conclude quindi il Comitato - In poche parole un piccolo micromondo italiano”.

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