Barcaccia, manca il semaforo ed il quartiere diventa “prigioniero”

Un semaforo, quello di via Anile. Lo chiedono i residenti del quartiere Barcaccia che senza l'impianto in questione sono costretti a percorrere un chilometro e mezzo in più oppure a fare una pericolosa e vietata inversione ad U per entrare nel proprio quartiere.

“Il tutto nonostante il venditore avesse promesso ai neo acquirenti l'imminente aggiunta di un semaforo per la selezione delle autovetture”, denunciano dal comitato di quartiere di Tor vergata in un articolo sul nuovo giornalino di quartiere.

Alla richiesta di delucidazioni da parte degli abitanti, hanno fatto seguito una serie di spiegazioni poco convincenti, come per esempio che una strada a scorrimento veloce non possa contenere semafori – che però già ci sono! - e che il semaforo sarebbe troppo a ridosso della curva di Ponte Linari.

“Al di là dell'inutilità di dover percorrere 1,5 Km in più per entrare nel comprensorio, si aggiungono anche problemi di traffico incrementato dal nuovo supermercato Al Mercato e dalla nuova palestra Well B che causano il moltiplicarsi di autoveicoli nei due sensi di marcia che spesso ostruiscono il passaggio su via Anile”, denunciano gli abitanti del quartiere.

Più di una volta il Comitato di Quartiere Nuova Tor Vergata ha sollevato una voce per accelerare la risoluzione di questo problema, divenuto oramai improrogabile.

La loro proposta, che è anche un auspicio soprattutto per un discorso di maggiore sicurezza per gli automobilisti, è la costruzione di una rotatoria all'altezza della Barcaccia che consenta sia una maggior fluidità dello scorrimento, sia una valida soluzione all'eccessiva velocità con cui viene percorsa via Tuscolana, che non di rado ha visto il verificarsi di incidenti anche mortali.