Torre Maura, infiltrazioni alle pareti delle case popolari. Il comitato: "Siamo a rischio crollo"
Il guasto alla tubatura ha provocato l'allagamento di una delle abitazioni di via delle Cincie
Gli inquilini delle case popolari ex Isveur di Torre Maura sono esasperati. Nella mattina di martedì l'ennesimo disagio in una delle palazzine di via delle Cincie: le infiltrazioni, ormai decennali, hanno compromesso la solidità delle tubature e delle pareti, allagando il bagno, ed è stato necessario picconare per individuare l'entità del danno. Non solo. "Siamo a rischio crollo in alcune parti comuni degli stabili – ha commentato Angela Barone, presidente del Comitato Inquilini ex Isveur – Abbiamo chiesto soluzioni in Municipio ma la risposta è sempre la stessa, non ci sono fondi. E noi? Come facciamo? Abbiamo allertato anche i vigili del fuoco ma non compete a loro intervenire".
Nelle case popolari, gestite dal Comune di Roma, tra via delle Cince, via dell’Usignolo, via delle Alzavole, piazzale delle Paradisee e via dei Codirossoni, si vive sempre peggio. Sì, perché la mancata manutenzione negli ultimi decenni sta mettendo in ginocchio gli inquilini costretti quotidianamente a fronteggiare un'esigenza improvvisa. Dopo la caduta di un ramo su un'auto in sosta nel parcheggio delle palazzine e la perdita d'acqua in cortile durata oltre 8 mesi, le infiltrazioni hanno causato l'allagamento di un appartamento perchè hanno portato al guasto di una tubatura interna alla parete del bagno.
L'inquilina, disperata, ha prima allertato i vigili del fuoco e le istituzioni di prossimità, quindi il municipio, e poi ha cercato di individuare l'orgine del problema picconando la parete diventata, ormai, marcia a causa dell'acqua. Questo appartamento non è il solo ad essere in condizioni precarie: "Lo segnaliamo da tempo ma non interviene nessuno - ha Monja Ruggeri, consigliera del comitato inquilini ex Isveur di Torre Maura, spiegando che – Anche in giardino è tornata la perdita di acqua appena riparata". Intanto, nonostante le numerose segnalazioni, a mezzo mail e di persona, agli inquilini dell'ex Isveur non arrivano risposte concrete e la paura è sempre la stessa: "Rischiamo il crollo".