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L'Ater latita a Torre Maura: "Da quattro mesi paghiamo e non riceviamo servizi"

Scale rotte, perdite d'acqua, infiltrazioni ai soffitti, giardini che diventano savane. La realtà delle case Ater a Torre Maura

Tubature marce, talvolta complete a metà. Gradini che dai box portano ai giardini, rotti, pericolanti e, quando rifatti, in marmo scivoloso. Erba alta, mucchi di arbusti potati e lasciati accantonati in uno qualunque degli angoli dei giardini. Panchine ridotte a pochi ferri ammassati, capirne la natura, infatti, è solo un gioco di fantasia. Asfalto dissestato con buche qua e là che, neanche a dirlo, diventano piccoli laghetti alle prime piogge. E, dulcis in fundo, infiltrazioni in alcuni degli appartamenti situati agli ultimi piani. Siamo a Torre Maura, nelle palazzine Ater. 

"Da mesi qui non si vede nessuno", denunciano i membri del comitato inquilini assegnatari case Ater che aprono le porte della loro sede, stituata al piano terra di uno dei cinque fabbricati, per raccontare tutto ciò che non va. E' una storia italiana fatta di doveri ma non diritti o, quanto meno, di diritti riconosciuti a metà. Eppure per capire meglio il grido d'allarme lanciato dal comitato, è necessario partire da un documento, quello dell'Ater che, appunto, sancisce diritti e doveri degli assegnatari. Tra i punti riportati nell'elenco dei diritti degli assegnatari, uno in particolare recita "consultare i documenti e avere in tempi certi tutte le informazioni che lo riguardano, sia relativamente all'alloggio assegnato, sia relativamente alle parti comuni, nonchè di formulare suggerimenti, osservazioni e reclami e di ricevere le conseguenti risposte". A quanto pare però non sempre è così. 

"Infiltrazioni ai soffitti, scale rotte, dove passano anche i disabili, passaggi obbligati - dichiara Antonio Gizzi, vice presidente del comitato inquilini assegnatari case Ater - e tombini, tutto necessita di manutenzione, tutte le promesse fatte dall'Ater sono rimaste campate in aria". Poi continua: "Abbiamo chiesto più volte ai vertici dell'Ater di venire qui e di controllare di persona gli oggetti delle nostre denunce ma non è mai venuto nessuno e anche quando è stata fatta manutenzione è sempre rimasta a metà con lavori non ultimati. Intanto continuiamo a pagare i canoni. Paghiamo e non riceviamo servizi". 

"Qui è tutto abbandonato - commentano gli altri membri del comitato che continuano - Ci hanno risposto che per il mese di ottobre non sono previsti interventi e che dobbiamo attendere il mese di novembre ma noi non chiediamo la luna". Eppure qualche intervento viene fatto. Ma come? "Gli unici lavori che svolgono qui sono quelli legati al pronto intervento", asseriscono i membri del comitato. Ma attenzione, anche in questo caso, la faccenda non è lineare come potrebbe sembrare. "Il pronto intervento - spiegano - è limitato alle cose urgentissime, come un tubo rotto ad esempio, ma se l'intervento richiede un tempo superiore alle due ore non rientra più nei lavori urgenti, quindi, il tecnico che è intervenuto torna in sede e trasmette la pratica agli uffici e poi lì si perde". Basti pensare che "Abbiamo avanzato sei richieste in quattro anni per la riparazione di un tubo che causa la perdita di acqua nei box ma è ancora rotto". 

Intanto, come richiesto dalla carta dei servizi gli inquilini Ater sono costituiti in un comitato, appunto. "Dall'inizio dell'anno chiediamo al direttore di venire qui, a toccare con mano quanto gli raccontiamo da tempo e gli documentiamo con fotografie ma non si è visto, rimanda sempre". E sulla carta dei servizi, quella cioè che sancisce diritti e doveri degli assegnatari concludono: "E' a senso unico". Del resto, come dargli torto.

Case Ater a Torre Maura

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