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Tor Bella Monaca Torre Angela / Via Bruno Cirino

Al Teatro Tor Bella Monaca il ricordo di Alfredino Rampi

Si terrà i prossimi 11 e 12 maggio nei locali di via Bruno Cirino 'Un Salto nel Buio', rappresentazione teatrale per la regia di Filippo D'Alessio per ricordare la tragedia avvenuta a Vermicino nel giugno del 1981

Era il giugno del 1981 quando il piccolo Alfredo Rampi cadde in un pozzo artesiano in via Sant'Ireneo, nella zona di Vermicino. A distanza di oltre 30 anni quella tragedia durata 3 giorni e 3 notti che tenne con il fiato sospeso l'intero Paese continua a ripercorrere il sentiero emotivo di una vicenda che non si riesce a dimenticare. Ricordo di Alfredino Rampi che andrà in scena i prossimi 11 e 12 maggio con uno spettacolo presso il Teatro Tor Bella Monaca di via Bruno Cirino. 'Un salto nel buio', questo il nome della rappresentazione teatrale per la regia di Filippo D'Alessio, con Maddalena Rizzi, Andrea Murchio, Bruno Governale, Marco Zordan, Emiliano Noce e musiche dal vivo di Fabio Raspa. Una produzione Seven Cults che comincerà a partire dalle ore 21.

UN SALTO NEL BUIO -  "Cosa si può cercare di dire delle condizioni di radicale solitudine in cui è vissuto per alcune ore, fino alla morte, Alfredo, un bambino di sei anni....L'esperienza della solitudine, la più atroce che si possa immaginare, e l'idea della morte, sono diverse quando si è bambini immersi, e immobilizzati, in un luogo di terrificante isolamento terrificante...Alfredo: la straziante sofferenza di essere immerso nel buio, nel freddo, nella lontananza della madre e del padre, nella cascata continua e inesauribile degli assordanti rumori, nella impossibilità di muoversi e nelle crescenti sensazioni di debolezza, e di sfinimento...Ogni bambino ha una sua propria idea della morte, e in ogni bambino, quando la morte si avvicina, ha una sua propria modalità interiore di riviverne la presenza, o la imminenza; e allora le domande su quello che egli abbia provato non sono che risposte dolorosamente indiziarie...Cosa è avvenuto nel cuore della moltitudine di persone che hanno seguito in televisione la morte  e il morire di Alfredo?...Nulla c'è nella vita di così doloroso , di così intollerabile, del pianto e del morire di un bambino..." Come suggerisce Eugenio Borgna, professore di Psichiatria all'Ospedale Maggiore di Novara, autore di queste parole, mi avvicino con discrezione al doloroso ricordo della Tragedia di Vermicino, per percorrere il sentiero emotivo di una vicenda che non riusciamo a dimenticare. Ci appartiene, è carne viva del nostro vissuto collettivo e individuale e pulsa dell'affetto infinito per Alfredino Rampi, un bambino.  

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