Sylvester Stallone a Tor Bella Monaca, Santori: “No a miti artificiali”
Sfida a colpi di tweet tra il candidato sindaco e Gianni Alemanno dopo la visita della star americana nel quartiere dell'VIII Municipio
Una sfida a colpi di cinguettii. Fabrizio Santori, in corsa con Alemanno per il governo del Campidoglio, replica così via Twitter a Gianni Alemanno che “si è vantato sempre su Twitter di aver accompagnato Sylvester Stallone a Tor Bella Monaca per offrire un simbolo di sport e di coraggio ai ragazzi delle periferie romane”.
VELTRONI-ALEMANNO - Presidente Pdl della Commissione Sicurezza al Comune di Roma che paragona l'attuale sindaco di Roma a quello che lo ha preceduto: "Gianni Alemanno mi ricorda ogni giorno di più il suo candido predecessore Valter Veltroni che pensava di cloroformizzare le coscienze dei romani propinandogli di tanto in tanto panem et circenses. Una fuga dalla realtà che Alemanno declina oggi attraverso il mito artificiale di Rambo e Rocky Balboa andando a esibire Sylvester Stallone come un fenomeno da baraccone di fronte ai ragazzi di Tor Bella Monaca".
SPORT - Fabrizio Santori che sottolinea come il cinema sia ben altro dalle fatiche dello sport: “Aldilà dell'atteggiamento fanciullesco e un po' provinciale del sindaco che si vanta su Twitter della trovata, il problema è che Alemanno è convinto, così dice, che questo possa essere la soluzione per convincere i ragazzi a vincere con lo sport e il coraggio. Qualcuno avverta Alemanno che lo sport è un'altra cosa. E' fatica vera. E' sudore vero. E' impegno serio, non le immagini patinate e artificiose che offre il cinema - aggiunge Santori - Come tante altre cose, anche questo dimostra il pressapochismo del sindaco di capire davvero i problemi, in questo caso dei ragazzi delle periferie, e di risolverli”.
ROCKY E RAMBO - “Saremmo tutti felice se bastasse far vedere Rocky e Rambo ai ragazzi per risolvere i tanti e gravi problemi che attanagliano quelle periferie - conclude Fabrizio Santori -. Ma sappiamo tutti, perfino Alemanno, che così non è, che questo non basta. E che ci vogliono ben altri interventi. Quegli interventi seri, strutturali. E allora? E allora forse è il caso di dire: Gianni, svegliati, il film è finito".
