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Martedì, 16 Aprile 2024
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Caos Pd alle Torri, il gruppo di Scipioni chiede chiarezza e scrive a Orfini e Migliore

La nomina/elezione del nuovo capogruppo Pd alle Torri suscita indignazione tra consiglieri e assessori del partito non 'disconosciuti' ufficialmente dall'organo centrale

Due pd, di fatto, al Municipio delle Torri. Quello ufficiale, riconosciuto dal partito nazionale e quello mai 'disconosciuto' su carta che appoggia il presidente del parlamentino VI Marco Scipioni. A chiedere chiarezza è proprio il gruppo legato a Scipioni che scrive, quindi, al commissario Matteo Orfini e al sub commissario Gennaro Migliore ma anche al premier Renzi.

"Adesso è giunto il momento di fare chiarezza senza polemiche una volta per tutte, rivolgendoci a Renzi e a Orfini. Non si crea un gruppo politico su facebook". Esordisce così, il capogruppo del pd di Scipioni, Carmine Giammarini che nonostante la nomina/elezione del nuovo capogruppo, Mariano Angelucci, rivendica il suo status. 
 
“E’ giunto il momento di fare chiarezza – sottolinea Giammarini a nome del gruppo e degli assessori firmatari della lettera – fino ad ora abbiamo assistito a sedicenti gruppi PD autonominati, che oltre ad essere autoproclamati, non si sono minimamente preoccupati di studiare regolamenti o analizzare situazioni specifiche", riferendosi al neo nato gruppo di cui fanno parte, oltre Angelucci, anche i consiglieri Compagnone, Gasparutto, Onorati e Grasso. "Si rimane basiti dal constatare quanto sia sufficiente consultare regolamenti e testi giuridici per fare chiarezza - prosegue il capogruppo di Scipioni - Per questo motivo, non esistendo alcun supporto giuridico nell’autoproclamazione di un fantomatico gruppo PD, cosa che peraltro non è mai avvenuta nella realtà, e tantomeno nella designazione ‘clandestina’ di un capogruppo, mi trovo costretto a sottolineare queste necessarie premesse in una missiva indirizzata al Segretario del Partito, Matteo Renzi, e al Commissario romano, Matteo Orfini".

A motivare la lettera è ancora Giammarini: "Non è una questione velleitaria ma di chiarezza istituzionale resa necessaria dallo scorrere del tempo e dal perdurare di atteggiamenti che si rivelano fallimentari". E, dunque, spiega: "Non si diventa capogruppo su un gruppo di social network, si rispettano in primis le regole e soprattutto le norme". Così aggiunge: "Fiduciosi nelle regole del nostro partito, e soprattutto dei fondamenti giuridici, abbiamo deciso di indirizzare una comunicazione ufficiale, certi di chiarire la situazione". Giammarini conclude: "Indubbiamente è una questione penosa che speriamo abbia riguardato soltanto una fase della vita di alcuni inesperti consiglieri e che non ha scalfito minimamente la nostra integrità. A noi interessa continuare il nostro lavoro e sostenere nell’unità, il candidato Sindaco Roberto Giachetti". 

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