Municipio VI: cartelli turistici alle uscite della metro C
Sul territorio sono presenti, tra gli altri, 6 castelli e 8 acquedotti romani
Le bellezze storiche e architettoniche del Municipio VI non sono seconde alle altre ubicate nel resto della città e pertanto vanno ricordate su apposita cartellonistica. È questo l’obiettivo della giunta Franco che nei giorni scorsi ha approvato una direttiva per installare la segnaletica turistica alle uscite della linea C della Metropolitana. Già perché molti dei “Quartieri delle Torri custodiscono patrimoni di inestimabile valore dal punto di vista culturale, artistico e architettonico” ha spiegato a Roma Today Rita Pomponio, assessora alla cultura di viale Cambellotti.
La richiesta di indicare i luoghi di interesse culturale alle uscite della metropolitana nella periferia est di Roma è stata avanzata dalla commissione cultura del Sesto, presieduta da Emanuele Giuliani. “I nostri beni archeologici non hanno nulla da invidiare a quelli più famosi” ha detto Emanuele Licopodio, consigliere municipale e membro della commissione.
È stata Rita Pomponio, assessora alla cultura, a spiegare ai nostri taccuini alcuni dei punti di maggiore interesse del territorio. “Esistono 6 castelli, 8 acquedotti romani, a Ponte Lupo nella zona di San Giovanni in Camporazio abbiamo un ponte alto 36 metri, il secondo ponte in pietra più alto al mondo – ha detto – Ci sono poi il Ponte di Nona e il Ponte del Giardino, la via Cavona. A Gabii sono nati tre santi, tra cui san Caio”. E ancora “A Prataporci si è svolta la battaglia del lago Regillo e come dimenticare il Castello di Torrenova all’uscita della metro a Torrenova” ha aggiunto Pomponio.
Spiegando ancora le catacombe di Zotico in zona Borghesiana dove sono stati ritrovati i resti di Santa Prassede, a Giardinetti la tomba di Valerio Prisco. “Grotte Celoni deve il suo nome ai resti della villa di Fabio Cilone – ha concluso – Ricordiamo poi che a Gabii hanno studiato Romolo e Remo, una sorta di Oxford nel IX secolo a.C. e fino a 2000 anni fa dove i figli dei ricchi compivano gli studi. E nel castello di Lunghezza, ha danzato per la prima e ultima volta nella sua vita Michelangelo Buonarroti”.