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Tor Bella Monaca Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

Fratelli d'Italia e Lega non firmano la mozione e salvano il presidente Scipioni: "Inciucio"

Non sono sufficienti le nove firme apposte alla mozione per sfiduciare il numero uno di via Cambellotti e mentre i piddini restano basiti, i pentastellati gridano all'inciucio

Nove firme. Nove i consiglieri che hanno deciso di firmare un'unica mozione di sfiducia al presidente del Municipio delle Torri, Marco Scipioni. Nove firme che da sole, però, non bastano. Già perché per presentare la mozione ne occorrono dieci. Così ad oggi, il primo firmatario della mozione è il capogruppo Pd di Migliore, Mariano Angelucci, seguono poi quelle degli altri consiglieri, tra cui Gasparutto, Onorati, Sardone, Tranchina, Mammì, Compagnone, Grasso e Lorenzotti. 

"A parole si sono tutti detti favorevoli ma al momento della concretezza la componente vicina a Fratelli d'Italia, quella vicino alla Lista Marchini e quella vicina alla Lega hanno deciso di non apporre la firma sopra la mozione di sfiducia", dichiara Mariano Angelucci, capogruppo PD in consiglio. "Per questo motivo - spiega ancora -  non potrà essere presentata e discussa in quanto sono presenti nove firme e non le dieci necessarie. Restiamo basiti di fronte a questa situazione ma prendiamo atto del diniego". Nei fatti, dunque, la maggioranza che, al momento delle elezioni era rappresentata dal Partito Democratico, sembra ora contare di nuovi elementi e di nuove forze politiche, in virtù del fatto che chi non si oppone a qualcosa, di conseguenza, ne è favorevole. "Sembrerebbe, a questo punto, che la maggioranza si sia allargata ancora di più andando contro totalmente a quanto votato dai cittadini e che molti che si dichiaravano contro questa amministrazione a parole, nei fatti la tengono in piedi - contesta infine il capogruppo PD.

Meno blandi nelle considerazioni, invece, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle che gridano all'inciucio. "La maggioranza si regge a malapena su forze miste, destra e sinistra vanno a braccetto" - dichiara invece il portavoce del Movimento Cinque Stelle in consiglio, Fabio Tranchina. "E' evidente che dopo due anni e mezzo di governo di un municipio che ha visto liti, mancanza di trasparenza, cambi di casacca, inciuci, incapacità e chi più ne ha più ne metta, il fallimento è totale". 

Anche questa volta, quindi, la mozione di sfiducia al presidente del Municipio Roma VI delle Torri, si conclude con un nulla di fatto. Già a partire dalla scorsa estate, il numero uno del partito democratico, Matteo Orfini, aveva chiesto a Marco Scipioni di lasciare la poltrona. Una richiesta che, nei locali di viale Cambellotti, ha generato 'spaccature', liti creando di fatto due fazioni all'interno dello stesso partito, il pd appunto, che da un lato ha visto i fedelissimi sostenere Scipioni, dall'altro la nascita poi, di un altro gruppo Pd, quello ufficiale ad oggi. Di conseguenza, dimissioni, passaggi e nomine. Un gioco forza per tenere in piedi un'amministrazione municipale fino alle prossime amministrative. 

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