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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Largo Ambrogio Brambilla

La rivoluzione di Tor Bella Monaca passa da largo Brambilla: sopralluogo del Comune

All’incontro anche il presidente del Municipio VI e gli abitanti dell’unica palazzina completata

La ‘rivoluzione’ di Tor Bella Monaca passa da largo Brambilla. Nei giorni scorsi, un sopralluogo congiunto di Comune e Municipio ha rimesso al centro del dibattito le opere necessarie per la piazza, collocata in una delle traverse della più nota via dell’Archeologia. E se il Campidoglio è pronto a dialogare, il Municipio si barrica sulle sue posizioni: per l’amministrazione del centrodestra, in largo Brambilla, serve ‘la casa delle istituzioni’. Intanto, gli abitanti della palazzina: “Ascoltateci”.

Il fallimento di largo Brambilla

Gli abitanti di largo Brambilla combattono da cinque anni. Era il 2017 quando hanno iniziato a lottare per ottenere il diritto alla sicurezza: l’illuminazione pubblica. “Non sappiamo più a chi rivolgerci, ormai manca solo il Papa” ci spiegavano all’epoca, denunciando lo stato di abbandono del cantiere. In largo Brambilla, da progetto, avrebbero dovuto essere costruite due palazzine e un centro per l’autismo, oltre a tutte le opere pubbliche (tra cui illuminazione e parcheggi). “Abbiamo comprato i nostri appartamenti su carta, oggi certamente non l’avremmo fatto” hanno detto i residenti che aspettano il completamento delle opere. Nel frattempo, con il fallimento della società costruttrice, anche la conclusione della seconda palazzina e il collaudo delle opere resta il miraggio.

Il Comune pronto al dialogo: “Troveremo soluzioni adatte”

Al sopralluogo dei giorni scorsi, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Maurizio Veloccia, la presidente dell’aula Svetlana Celli e la presidente della commissione delle politiche sociali Nella Converti. All’appuntamento anche il minisindaco Nicola Franco. “La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di lavorare per garantire che il fallimento non bloccasse la ripresa dei lavori di completamento, favorendo il subentro di un nuovo soggetto. Per noi sono infatti prioritari la conclusione e il ripristino delle opere pubbliche, senza le quali non permetteremo la fine di quelle private. Stiamo inoltre lavorando con i Consiglieri capitolini e con il Municipio per trovare le funzioni più adatte all'immobile pubblico da realizzare. È evidente che questo intervento, insieme al progetto di trasformazione che abbiamo in mente per l'R5, può rivoluzionare Tor Bella Monaca” ha commentato Veloccia. Anche per Converti, già attivista a Tor Bella Monaca- la strada è il dialogo: “Concorderemo con il Municipio la soluzione più adatta per individuare il miglior servizio socio sanitario che abbia come ruolo principale la lotta alla criminalità organizzata e fornisca strumenti di inclusione e strumenti utili all’inserimento nel mondo del lavoro”. A dicembre, la presidente delle politiche sociali ha anticipato il contenuto di una mozione che vorrebbe a largo Brambilla un centro sociale di servizi.

Celli: "Non servono palazzi delle istituzioni ma polo socio-sanitario"

“La politica e le istituzioni non hanno bisogno di nuovi spazi, ma devono occuparsi dei problemi reali dei cittadini come forma di prevenzione e contrasto all’illegalità. A largo Brambilla, a Tor Bella Monaca, nel Municipio VI, le famiglie, tanti giovani, le persone più fragili chiedono luoghi di socialità e cultura, aree sportive, inclusione, integrazione e formazione. Insomma luoghi da vivere e che per tanti ragazzi siano davvero un’alternativa alla strada e alle sirene della criminalità. Dobbiamo dare loro le opportunità per crearsi un futuro e avere quindi una vera prospettiva anche dal punto di vista occupazionale" ha detto Svetlana Celli, presidente dell'Aula Giulio Cesare. "Vogliamo insieme individuare e realizzare interventi risolutivi alle esigenze che da anni arrivano dai residenti del quartiere. Non servono nuovi Palazzi delle Istituzioni, ma dobbiamo essere capaci e determinati ad esempio nel riuscire a realizzare la nostra proposta di un Polo Socio-Sanitario o di un centro di formazione per le arti e i mestieri. Così come è partito un virtuoso percorso partecipativo per la realizzazione del Piano Urbano Integrato a Tor Bella Monaca e per il comparto R5 che prevede un’opera di rigenerazione urbana e sociale. Tutto ciò si può fare in collaborazione tra le istituzioni, comunale e municipali, dando priorità alle richieste dei cittadini. Altrimenti sarebbe un’occasione persa per ricucire una ferita con il territorio” ha concluso. 

Dal Municipio nessun passo indietro: “Vogliamo il palazzo delle istituzioni”

Nessun passo indietro dall’amministrazione di centrodestra. Nicola Franco, minisindaco alle Torri, a margine del sopralluogo in largo Brambilla ha ribadito la bontà del progetto del Municipio: “Vogliamo a tutti i costi che ci sia il Palazzo delle istituzioni. In questo territorio governiamo noi”. Per il minisindaco, i mille metri quadri della piazza dovranno ospitare le stanze della politica e delle istituzioni. “Con il Pnrr si realizzeranno molti interventi all’R5 (comprensorio di case popolari di via dell’Archeologia ndr), c’è spazio per tutti ma a largo Brambilla c’è bisogno della presenza dello Stato”. Infine: “Per ora non sono arrivate proposte concrete su cui ragionare da parte del Comune”.

Gli abitanti: “Ascoltate le nostre richieste”

“Largo Brambilla si trova nel mezzo di un triangolo di basi di spaccio, quello che serve è riuscire a sottrarre i giovani da una strada che intraprendono troppo facilmente. Una soluzione potrebbe essere è l’apertura di una scuola di formazione che insegni ai ragazzi un mestiere e li prepari al lavoro” hanno detto gli abitanti dell’unica palazzina completata della piazza, a cui si accede da largo Brambilla.

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