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Venerdì, 29 Marzo 2024
Tor Bella Monaca Colle Prenestino / Via Prenestina

Impianto Biomasse a Villaggio Prenestino, in conferenza di servizi piovono i no. Agricola Salone: "Aperti a contributi dal territorio"

All'appuntamento anche i comitati di quartiere del versante Prenestino che già nei mesi scorsi hanno annunciato battaglia

"Proseguiamo il discorso in difesa del territorio" ha detto Katia Ziantoni, assessora all'ambiente della giunta Romanella a margine della prima conferenza dei servizi indetta dalla Regione Lazio riguardo l'impianto a biomasse di Agricola Salone a Colle Prenestino che ha l’obiettivo di raccogliere i pareri degli enti coinvolti necessari al rilascio della valutazione di impatto ambientale. Da tempo, ormai sia il Municipio VI che i cittadini dei quartieri limitrofi all’area, hanno dichiarato guerra al nuovo impianto annunciando una battaglia serrata. IL PROGETTO 

L'appuntamento di lunedì 25 maggio, rimandato di due mesi a causa del lockdown (avrebbe dovuto svolgersi infatti lo scorso 25 marzo) si è tenuto in via telematica. All'incontro hanno preso parte tutti gli attori coinvolti esprimendo il loro parere: dal Dipartimento Ambiente, al Dipartimento Attività Produttive del Comune di Roma, la Soprintendenza Capitolina, il MIBACT, Città Metropolitana e il Municipio VI. Non è mancato, inoltre, il comitato di Nuova Ponte di Nona anche in rappresentanza dell’Unione dei comitati del VI Municipio (9 comitati), il comitato raccolta fondi e i Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio (GRE Lazio).

A esprimere parere negativo il Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, con determina pervenuta a conclusione della conferenza interna indetta nel merito del procedimento, la Soprintendenza Capitolina, l’Autorità di Bacino. “I pareri finora espressi confermano il contenuto delle osservazioni depositate dal Municipio VI per tutti gli aspetti attinenti al rilascio della VIA (valutazione di impatto ambientale), ovvero agli aspetti ambientali, urbanistici e vincolistici dell’area” ha riferito a Roma Today Katia Ziantoni. Nel dettaglio il MIBACT, intervenuto in conferenza dei servizi, parla di un paesaggio agrario di rilevante valore non solo per la presenza della campagna romana, ma per l’uso delle strade storiche, citando espressamente l’esistenza di casali e insediamenti storici in netto contrasto con i nuovi elementi proposti dalla società Agricola Salone sulla conservazione e la valorizzazione del paesaggio. 

Ulteriori integrazioni sono state chieste, invece da ARPA LAZIO e Città Metropolitana relativamente alle emissioni in atmosfera e agli scarichi idrici. Integrazioni fondamentali per il rilascio dei successivi pareri. “Con determina dirigenziale negativa del Dipartimento Ambiente e dell’Autorità di Bacino e i pareri negativi espressi dalle Soprintendenze, si ribadisce la valutazione contraria del Municipio VI relativamente alla non conformità urbanistica della proposta, alla presenza di vincoli archeologici insuperabili e di vincoli idrogeologici puntuali attinenti alle fasce di rispetto degli acquedotti. Ma non solo. Sin dall’inizio, con osservazioni scritte e dichiarazioni pubbliche abbiamo evidenziato come la richiesta della società si configurasse come un nuovo impianto, di natura industriale e incompatibile con la natura agricola dell’azienda, oltre che con il paesaggio circostante” ha aggiunto ancora Ziantoni.

“La Conferenza dei servizi serve per approfondire le varie tematiche ambientali - spiegano dall'azienda Agricola Salone - Abbiamo apprezzato il coordinamento della Regione che ha garantito lo svolgersi della Conferenza da remoto causa coronavirus. Siamo aperti a qualsiasi contributo da parte del territorio e siamo fiduciosi che gli enti e la comunità sappiano valutare la bontà del progetto che non prevede alcuna speculazione, ma solo innovazione in un comparto fondamentale come quello agricolo in un'ottica di economia circolare e alla stregua di altri esempi, già esistenti e ampiamente collaudati, nel nord Italia e in Europa”.

Nello specifico l'assessora Ziantoni ha puntualizzato: “Oggi tutti gli Enti hanno sollevato le medesime perplessità. La società Agricola, a nostro avviso, vorrebbe far passare la modifica di un’autorizzazione esistente (per un impianto peraltro mai realizzato a servizio dell’azienda stessa) per quella che invece si configura come un impianto nuovo, di natura industriale, destinato al trattamento di rifiuti organici, fanghi industriali e scarti verdi per la produzione di energia elettrica. Viene a mancare del tutto la vocazione agricola originaria e cambia la natura stessa della società oltre che ovviamente i codici CER trattati dall’impianto”

Per la giunta di viale Cambellotti, l’impianto di Colle Prenestino è "un mostro che si aggiunge al ben noto complesso industriale di Rocca Cencia, nato e cresciuta grazie all’emergenza e alla politica dei piccoli passi che con forza denunciamo a tutti i livelli. Due i pareri positivi della Regione Lazio a cui spetta la parola ultima sul destino di un territorio che sembra contraddistinto dalla logica delle speculazioni" ha concluso Ziantoni. 

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