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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Viale Duilio Cambellotti

Tor Bella Monaca, il minisindaco Nicola Franco paragona Niko Pandetta a Fedez

Il rapper di Buccinasco cantava 'carabinieri figli di cani'

“Vietare il concerto di Niko Pandetta era un dovere. Mi crea sconcerto però quanto accaduto riguardo l’assoluzione di Fedez e dei suoi scritti. A Milano una parte dello Stato pensa che questo non rappresenti un reato”. A parlare è Nicola Franco, presidente del Municipio Roma VI delle Torri a poche ore dalla firma dell’ordinanza che vieta il concerto del rapper neomelodico, Niko Pandetta – nipote del boss mafioso Salvatore Cappello, condannato al 41 bis – a Finocchio. 
Il diniego è arrivato su indicazione della questura che in una nota inviata al Municipio ne ha spiegato le motivazioni: è stato trovato in compagnia di pregiudicati a Tor Bella Monaca, nei suoi confronti la questura di Catania aveva emesso una proposta di sorveglianza speciale. E “in passato, alcuni testi della rassegna canora hanno perfezionato ipotesi di reato”. 

Il minisindaco di Tor Bella Monaca, in un post sul suo profilo Facebook, non si limita a spiegare le motivazioni della scelta ma va oltre, definendosi stupito del ‘trattamento’ riservato, invece, a Fedez, il noto rapper milanese, originario di Buccinasco e marito dell’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Una canzone del 2010 di Fedez, al secolo Federico Lucia, dal titolo ‘Tu come li chiami’ era finita sul tavolo della Procura di Milano dopo una denuncia dell’associazione Pro Territorio e Cittadini Onlus. Nel testo si legge: “Carabinieri e Militari, io li chiamo infami / tutti quei figli di cani / tu come li chiami”. Gli attivisti ne avevo chiesto l’oscuramento da ogni forma del web. Per la Procura però non si tratta di vilipendio. “La canzone ‘Tu come li chiami’ non ha i connotati del vilipendio ma solo quelli – penalmente irrilevanti – della critica aspra, della provocazione e della ricerca spasmodica della notorietà”. Per il minisindaco della periferia est della città, questo non è accettabile e commenta: “E così mentre a Roma, a Tor Bella Monaca, ci sono istituzioni (Prefetto, Questore, Presidente di Municipio, Forze dell'Ordine) che con determinazione fanno sentire la presenza forte dello Stato, a Milano vi è una parte dello Stato che ritiene che ciò non rappresenti un reato. Ci sono Cantanti e cantanti. Per questo motivo io preferisco stare dalla parte di Rita Dalla Chiesa perché anche per me, caro Fedez, "I carabinieri non possono essere toccati in nessun modo”. 

Un paragone quantomeno audace, se non bizzarro, quello tra Fedez e Niko Pandetta. Basti pensare che a differenza di Pandetta, Fedez oltre a vendere ogni settimana milioni di dischi, a non avere parentele con boss della mafia, a non essere stato oggetto di proposta di sorveglianza speciale, in pandemia si è distinto per aver lanciato una raccolta fondi a favore dell’ospedale San Raffaele, aumentando i posti letto nella terapia intensiva, e con dieci milioni di euro è stata la più grande raccolta fondi d’Europa. Presiede la ‘Fondazione Fedez’, che supporta progetti a favore di bambini affetti da patologie complesse, sostiene la Croce Rossa. E prima che si tenti una strumentalizzazione politica, è bene ricordare anche che Fedez, insieme a J-Ax ha scritto e cantato ‘Comunisti con il rolex’: “Un insulto, che abbiamo voluto trasformare in merito: per dire che in Italia si può ancora diventare ricchi onestamente, e questa è una cosa bella” avevano spiegato nel 2017. 
 

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