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Martedì, 16 Aprile 2024
Tor Bella Monaca Torre Gaia / Via Degas

I comitati scrivono ai candidati sindaco: “No al Programma Urbanistico Fontana Candida”

Il progetto comprende 24 palazzine a Fontana Candida

“Come cittadini del comprensorio Fontana Candida e dei quartieri di Villa Verde, Gaia Domus e Villaggio Breda siamo in lotta ormai da anni contro il rischio che, con il previsto Programma di Intervento Urbanistico Fontana Candida, l’ambiente dove viviamo e la qualità della vita dei nostri quartieri possano essere fortemente degradati da nuovo, devastante e inutile cemento”. Inizia così la lettera rivolta ai candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative scritta da Associazione di quartiere Fontana Candida, Consorzio Gaia Domus, Comitato di quartiere di Villaggio Breda, Comitato “No al prolungamento di Gagliano del Capo”.

Il progetto prevede la costruzione di 24 palazzine nella cosiddetta ‘Valle della morte’, la zona compresa tra i quartieri Fontana Candida e Villa Verde. I comitati, che da tempo si oppongono alla colata di cemento (circa 200mila metri cubi), chiedono agli aspiranti sindaco, in primis una riflessione sugli effetti che le compensazioni urbanistiche hanno avuto sulla Capitale nel corso di decenni, poi presentano le loro rimostranze. “Ma a chi servono queste nuove case se già nella zona ci sono moltissime abitazioni vuote e inutilizzate? Il territorio dove si vuole costruire è già allo stremo per la carenza cronica di infrastrutture essenziali che da decenni attendono invano di essere adeguate, come strade, impianti fognari ed elettrici, trasporti pubblici, scuole e altri servizi primari. I pendolari subiscono ogni giorno il trauma del traffico bloccato in via Casilina per non parlare di cosa è costretto a sopportare chi sceglie di utilizzare i servizi pubblici, notoriamente inefficienti e soggetti a continui guasti”.

E ancora: “Come si pensa di assicurare ad altre migliaia di persone livelli adeguati di servizi fondamentali come ospedali, pronti soccorso, ASL, scuole, uffici e trasporti pubblici quando già oggi chi ci abita lotta quotidianamente per le gravissime inefficienze proprio di questi servizi?”. Non solo la costruzione delle palazzine, anche “il transito di una nuova arteria stradale proprio nel mezzo dei nostri quartieri, non suffragata come dovrebbe da adeguati studi sui flussi di traffico che andrebbe a compromettere il campus di Tor Vergata, unico “polmone verde” della zona, e il suo Orto Botanicodi enorme pregio ambientale.

I comitati di quartiere e le associazioni propongono agli aspiranti sindaco anche una soluzione. “È possibile evitare che ci siano ulteriori ettari ed ettari di nuovo suolo agricolo consumato applicando anche al caso delle Compensazioni urbanistiche un nuovo ed originale approccio, mirando alla città esistente piuttosto che a nuove espansioni, trasformando il patrimonio immobiliare abbandonato e degradato e ottimizzando l’uso delle urbanizzazioni già esistenti”. In altre parole chiedono: Rigenerazione e Riqualificazione urbana. “Tutte opzioni già contenute nel vigente PRG” hanno specificato. Infine: “Chiediamo di valutare “la possibilità di riassegnazione delle cubature già oggetto di compensazione urbanistica, in aree libere definite extra-standard all’interno degli strumenti attuativi in itinere o di futura approvazione”.


 

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