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Tor Bella Monaca Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti, 155

Tor Bella Monaca: il Cespp sta per essere sfrattato

Domani è previsto l'accesso nei locali dell'associazione "Sirio 87", che ospita il centro. "Non solo uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle donne morte durante questi anni e a tutte quelle che, per loro fortuna, sono ancora vive", spiega Stefania Catallo

Non c’è più tempo per il Centro di Supporto Psicologico Popolare di Tor Bella Monaca, ospitato gratuitamente dal maggio 2011 nei locali dell’associazione “Sirio87”: domani infatti l’ufficiale giudiziario effettuerà un primo accesso per liberare la sede e per eseguire l’ordinanza di sfratto, interrompendo il servizio del centro antiviolenza ed eliminando un punto di riferimento alle centinaia di persone che gravitano intorno alla struttura. Il centro organizza inoltre colloqui di counselling, un’attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità delle persone, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.

stefania-catallo-2-2“Devo tutelare gli interessi del centro antiviolenza e delle persone che usufruiscono di questo importantissimo servizio – spiega Stefania Catallo, responsabile e fondatrice del centro –. Questi locali erano stati assegnati dal Comune a ‘Sirio87’ nel 1999. Poi, si sono accorti che non erano comunali, se li sono rivenduti, nonostante l’opposizione fatta dall’associazione. Negli ultimi mesi ho chiesto aiuto al Municipio, chiedendo di poter avere un’alternativa sul territorio, come uno spazio confiscato alla Mafia o in disuso. Mi sono recata presso la presidenza del Municipio anche la scorsa settimana, ma sto ancora aspettando di avere un appuntamento”.

"Il 27 maggio 2011 il Cespp iniziò un lavoro difficile e mirato nel quartiere di Tor Bella Monaca – si legge nel comunicato stampa –: da quella data, sono stati raggiunti alcuni importanti obiettivi. Primo fra tutti: rendere accessibile a tutti l'ascolto e il supporto psicologico abbattendo drasticamente le liste d'attesa e i costi elevati. In appena due anni, il Cespp è diventato una realtà ben radicata nel tessuto sociale di Tor Bella Monaca e questo è stato possibile portando avanti un lavoro in condizioni di totale autofinanziamento e autogestione, mirato anche e soprattutto sulle donne vittime di violenze. Queste donne, umiliate e sbandate, che non sapevano con quali istituzioni parlare e quale percorso intraprendere, hanno trovato ascolto ed accoglienza con e tramite il centro.

Tuttavia, con questo comunicato, vogliamo sottolineare con molta chiarezza che, a partire da domani, 14 gennaio, il Cespp sarà impossibilitato a proseguire nel suo lavoro all'interno del quartiere. Più volte in questi anni abbiamo tentato di sensibilizzare le istituzioni locali sul reale rischio dello sfratto che avrebbe di fatto sancito la fine delle nostre attività a Tor Bella Monaca. Nelle stesse occasioni inutilmente abbiamo cercato una collaborazione diretta delle istituzioni sulle varie attività del centro, tramite la concessione di un locale comunale del quale ci siamo impegnati a pagarne le spese vive, ottenendo in cambio un umiliante e urlante silenzio, e tanta indifferenza.

Tutto questo accade quando da tutto il mondo sociale e politico si reclama la creazione di nuovi centri antiviolenza. E accade che la politica e le istituzioni locali permettano la chiusura di uno di questi centri. Questo non è solo uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle centinaia di donne morte durante questi anni e a tutte quelle che, per loro fortuna, sono ancora vive, grazie al lavoro di chi come noi cerca di fermarne la mattanza. Non è dunque nostra volontà interrompere il lavoro intrapreso nel 2011, ma è soltanto la triste realtà. Una realtà che ulteriormente penalizza un quartiere come Tor Bella Monaca, che, quando avverrà la nostra chiusura, si aggiudicherà un ulteriore triste primato: quello dell'indifferenza verso il tema del femminicidio”.

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