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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Via dell'Archeologia

Masterplan, Codici: "Attenzione alla criminalità negli appalti"

Il segretario del Codici Ivano Giacomelli lancia l’allerta sulle possibili infiltrazioni criminose negli appalti per la riqualificazione di Tor Bella Monaca 

Nuovo look per Tor Bella Monaca. A comunicarlo il Sindaco Alemanno che definisce l’intervento di restyling  “grande progetto di demolizione e ricostruzione di un intero quartiere. “Buttare giù un quartiere per poi ricostruirlo ci sembra un’opzione azzardata, bisognerebbe intervenire su più fronti e non meramente sull’urbanistica per poter riqualificare veramente un quartiere", commenta Ivano Giacomelli, Segretario nazionale del Codici.

RISCHIO MAFIA: Un altro punto su cui volevamo porre l’attenzione è inerente i fondi per il restyling perché, come dimostrano i fatti di cronaca anche piuttosto recenti, non sempre gli affari in questo settore sono leciti e trasparenti. L’allarme è stato lanciato anche dal Comitato Paritetico di Roma e Provincia relativamente agli eccessivi ribassi nelle gare, il 50 per cento e il 60 per cento di ribassi fanno ipotizzare, infatti, alla presenta di illegalità. Anche le imprese denunciano il rischio mafia nei cantieri, esortando Polverini, Zingaretti ed Alemanno ad intervenire. Il modus operandi del sistema mafioso si è evoluto ed affinato – prosegue Giacomelli – trovando nel settore terziario e negli appalti pubblici un’ottima possibilità per incassare cifre ingenti”.

EVITARE CORRUZIONE: “La corruzione di pubblici funzionari, procedure irregolari per l’assegnazione dei lavori, appalti assegnati senza gara, apparente clientelismo legato a fazioni politiche che potrebbe nascondere capitale criminale, scarsa trasparenza delle procedure, alterazione delle condizioni concorrenziali, burocrazia farraginosa, sviluppo incontrollato dei cantieri dettato dalla politica del 'fare per fare' sono sicuramente pratiche che facilitano il perpetuarsi di azioni illecite di stampo 'mafioso’. Bisogna evitare che il tessuto venga infettato ulteriormente dalla corruzione – conclude Giacomelli - per questo invitiamo le Istituzioni, compreso ovviamente il Comune ad una maggiore trasparenza nel settore degli appalti, prevedendo ad esempio libertà di accesso alle informazioni, come previsto per quelle di natura ambientale, mettendo in atto un’ azione che vada ad incidere contro il fenomeno di apparente clientelismo, snellendo la burocrazia farraginosa, verificando la situazione patrimoniale di funzionari collocati in posti chiave”.

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