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Tor Bella Monaca Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

Torri, dall’associazione degli ex custodi di edifici pubblici: “Nessuno esce da questi alloggi, andremo anche dal Papa”

Sono 800 gli alloggi degli ex custodi sul territorio cittadino. Ai nostri taccuini Giuseppe Polimeni, presidente dell'ANPCEP

“Non usciamo da queste case, siamo disposti ad andare anche dal Papa per difendere la nostra posizione”. A parlare è Giueppe Polimeni, presidente di ANPCEP, associazione nazionale portieri e custodi di edifici pubblici in servizio e pensionati che ai nostri taccuini ha spiegato tutta la l’indignazione della categoria nei confronti di una nuova scelta politica, questa volta al sesto municipio. 

"Non usciamo da queste case, paghiamo tutto" 

Nei giorni scorsi dalle pagine del nostro giornale, Giancarlo Colella, presidente della commissione patrimonio di viale Cambellotti annunciava la volontà di “liberare” le case degli ex custodi da occupanti senza titolo per destinarle ad associazioni che operano sul territorio, non prima però di aver avviato un dialogo con le scuole per comprenderne eventualmente l’utilità alla struttura. “Nessuno di noi uscirà da queste case – ha spiegato Polimeni – Ogni mese paghiamo il bollettino che ci recapita il comune di 100 euro e 52 centesimi per indennità alloggiativa, se pagassimo in base al reddito l’importo sarebbe notevolmente inferiore”. Sull’intero territorio comunale sono presenti 800 alloggi (900 se si considera l’intera area metropolitana): “Siamo persone di età compresa tra i 75 e gli 80 anni, in alcune circostanze ci sono le mogli o i mariti rimasti vedovi – ha aggiunto – Se ci sgomberassero dalle nostre case dovrebbero darcene altre ma noi la casa l’abbiamo perché non darla a chi ha bisogno?”.

La delibera comunale mai abrogata

A tutelare il loro diritto è una delibera comunale del 1999 (n.1254): “Le delibere che sono state emanate dopo non hanno valore perché la delibera madre non è mai stata abrogata – ha concluso – Sono disposto ad aiutare eventuali accertamenti e chi non ha diritto è giusto che esca ma non tutti, soprattutto nei casi in cui si riconoscano fragilità all’interno delle famiglie”. 
 

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