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Ballottaggio VI municipio, ecco come voteranno gli sconfitti

La sfida al ballottaggio è tra il movimento cinque stelle e il centro destra per il governo delle Torri

Il movimento cinque stelle e il centro destra. Sono loro gli attori al ballottaggio del prossimo 19 giugno per il governo del Municipio Roma VI delle Torri. Roberto Romanella, candidato pentastellato ha registrato al primo turno un risultato pari al 34% circa di preferenze, seguito da Nicola Franco, espressione delle liste di centro destra che dalle urne ha avuto un sostegno pari al 21% circa. Come si comporteranno i competitor al secondo turno? Tra dichiarazioni di voto e indicazioni sommarie ecco cosa pensano Valter Mastrangeli, Marco Scipioni e Gennaro Migliore. 

LISTA MARCHINI – “Alla sola onestà preferisco l'onestà e la competenza, per questo, voterò Nicola Franco”. Esordisce così Valter Mastrangeli, candidato alla presidenza delle Torri nella coalizione di Alfio Marchini che dalle urne ha ottenuto un risultato di poco superiore all'11%. Una percentuale quindi necessaria ma non sufficiente affinché il candidato del centro destra porti a casa la vittoria. Sulle motivazioni legate alla scelta di appoggiare la coalizione del centro destra, Mastrangeli che nel mese di febbraio è stato “cacciato” dal Pd per non aver sostenuto la scelta del partito al governo di sfiduciare il presidente uscente Marco Scipioni, spiega: “Sono stato per tanto tempo amministratore del territorio e so quanto sia difficile portare avanti dei progetti, l'onestà da sola non basta”. Intanto aggiunge: “Sarebbe stato diverso se tra i consiglieri pentastellati ci fossero stati anche consiglieri uscenti, più esperti, così da dare indicazioni sulle modalità della macchina amministrativa piuttosto che quindici persone alla prima esperienza, la trovo una presunzione”. Non si esprime invece per le preferenze al Campidoglio dove la corsa è tra il Movimento Cinque Stelle e il Pd, suo ex partito: “Che vinca il migliore”. 

AZIONE DEMOCRATICA – Nessuna dichiarazione di voto e nessuna indicazione ai suoi elettori. Mantiene un atteggiamento di distacco e di imparzialità, quindi, Marco Scipioni, presidente uscente del parlamentino VI che in questa tornata elettorale ha preferito correre da solo a capo della lista Azione Democratica che ha avuto un riscontro pari a poco più di due punti percentuali.  Nel mese di febbraio Scipioni, insieme al gruppo di fedelissimi è stato “epurato” dal Pd di Orfini dopo diverse richieste di dimissioni cadute nel vuoto. Tra il Movimento Cinque Stelle e il centro destra, Scipioni: “Ognuno voterà chi ritiene opportuno – poi puntualizza – ci sono aspetti dei vecchi partiti che non ci piacciono come non ci piacciono altri aspetti del movimento cinque stelle”. 

CENTRO SINISTRA – Dove confluiranno invece le preferenze del centro sinistra che non è arrivato a ballottaggio alle torri? La percentuale che porterebbe a uno dei due candidati sarebbe fondamentale per la vittoria. Dalle consultazioni elettorali dello scorso 5 giugno infatti il centro sinistra ha portato a casa circa il 19% di preferenze.  E' Gennaro Migliore, sub commissario alle Torri a rispondere al quesito: “Non diamo nessuna indicazione di voto ai nostri elettori – poi continua - sia il movimento cinque stelle che il centro destra sono due opposizioni che chiaramente non appoggiamo, gli elettori sono liberi di decidere chi votare”. 

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