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Europee, è l'ora dei bilanci: "Pd con 11mila voti in più, ingiuste accuse al mio operato"

Il presidente Scipioni: "Migliorato record era Veltroni, M5S rosicchia voti a Sinistra e Fi". Débacle per Sel: perde il 60 per cento dei consensi

Undicimila voti in più rispetto alle scorse europee. Un dato schiacciante, quello snocciolato dal presidente del Marco Scipioni, che a meno di una settimana dalle elezioni tende a smorzare le polemiche intestine al Pd e a zittire chi prediceva una sorta di resa dei conti nel partito romano dopo l’exploit dei pentastellati nei quartieri del versante orientale di Roma.

I DATI - Se è vero che il Movimento Cinque Stelle è ormai ad un punto dal Pd (è la seconda potenza politica in Municipio), è altrettanto vero che i Democrat hanno migliorato il dato alle urne, passando dalle 18mila preferenze del 2008 alle circa 29mila di quest’anno. “Il partito è stato in grado di migliorare di due punti percentuali quello che fu il dato record dell’era Veltroni, passando da 34 al 36 per cento” commenta Scipioni mentre sgrana dati a mo' di rosario.

SU E GIU’ – Il borsino dei partiti più votati è dunque drasticamente cambiato: nel 2008 il Pdl stravinse col 43 per cento dei voti rispetto il Pd (fermo al 28 per cento) risultando il più votato nei quartieri sud-est della Capitale. Scenario totalmente stravolto dal cambio dei leader (Berlusconi condannato e Renzi a capo dei Democrat) e dalla polverizzazione del partito azzurro che ha disperso i voti nel Nuovo Centro Destra e in Forza Italia. Risultato: FI fermo al 15 per cento con una perdita, per tutto il centrodestra, di oltre 12 punti percentuali, e la debacle di Sel, che ha perso quasi il 60 per cento rispetto alle ultime elezioni. A guadagnarci sono stati il Pd (+59% stando ai dati) ed ovviamente il Movimento Cinque Stelle, che si consolida al secondo posto con il +34,5 per cento dei voti
 
LA DIASPORA È vero, il Pd delle Torri non ha sfondato quota 40 per cento. Ma – è il ragionamento di Scipioni – non può nemmeno dirsi sconfitto o darsi agli psicodrammi. Scongiurate riflessioni interne e messi a tacere eventuali malpancisti, si ragiona ora sugli 11mila voti in più e soprattutto su un Movimento che in questa parte della capitale cresce a dismisura. Pentastellati vera opposizione. “Ben venga chi riesce a fare da pungolo – commenta Scipioni – sprona a fare di meglio”. Dopo tutto i grillini crescono perché, secondo il presidente, al di là del malcontento cavalcato in una zona difficile, vi sarebbe stata una vera e propria diaspora dai partiti del centrodestra e da quelli della sinistra. Insomma: se il Pd si migliora e gli altri (vai alle voci “Sel e Forza Italia”) perdono punti, di sicuro il boom per il M5S non dipende dal partito a guida Scipioni. Anzi. “I pentastellati hanno rosicchiato voti da chi ne ha persi” chiosa il minisindaco.

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