Roma Capital Summer, ecco la parola fine: "La struttura sarà smontata in pochi giorni"
Prima il sequestro poi gli interventi di smobilitazione della struttura. Si chiude, quindi, il capitolo fatto di 'ombre' della manifestazione 'Roma Capital Summer'
Si scrive la parola 'fine' a quella che fin da subito è apparsa una storia dai contorni pochi chiari, una storia che ancor prima di iniziare portava con se gli striscichi delle polemiche e delle ombre anche della passata edizione. La storia del Roma Capital Summer si conclude così, con le operazioni di smobilitazione, avviate nella mattina di oggi, mercoledì 12 agosto. La struttura allestita nel piazzale adiacente l'università Tor Vergata, già sequestrata lo scorso 2 luglio dalla polizia di Roma Capitale per 'mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e il disturbo della quiete pubblica', sarà 'smontata' completamente nel giro di pochi giorni.
Le operazioni di smontaggio dei palchi e degli oltre 120 stand, affidate ai vigili dello SPE diretti dal Comandante Antonio Di Maggio, proseguiranno per alcuni giorni a causa della quantità enorme dei materiali da rimuovere.
Il contestato e discusso 'Roma Capital Summer' è stato oggetto di polemica fin da subito. Come lo scorso anno ad 'attenzionare' per primi la manifestazione sono stati i giornalisti del quindicinale "La Fiera dell'Est" che sin da subito hanno messo in evidenza anomalie e opacità amministrative.
La manifestazione, non a caso, è poi finita anche all'attenzione del Prefetto Gabrielli per 'presunte irregolarità nell'affidamento diretto da parte del Presidente del Municipio VI, Marco Scipioni'. Una questione poco chiara, insomma, che subito dopo ha visto i commissari del Partito Democratico, Orfini e Migliore, chiedere le dimissioni del numero uno di via Cambellotti.
Ancora prima che gli uomini del comandante Di Maggio apponessero i sigilli alla struttura agli inizi di luglio, già il consigliere regionale Fabrizio Santori denunciava la 'poca trasparenza e l'assenza di atti propedeutici ad un bando pubblico'. Santori, infatti, dichiarava: "Mentre non si vede ancora nessun atto propedeutico ad un bando pubblico, aleggia il sospetto di un affidamento diretto, in barba alle promesse e al contesto politico odierno che suggerirebbe quanto meno una dose di trasparenza in più e un’attenzione alla richiesta di legalità dei cittadini".
E sulla mancata trasparenza, anche il gruppo consiliare pentastellato al Municipio delle Torri, prima che il 'Roma Capital Summer' venisse posto sotto sequestro, si chiedeva con quali autorizzazioni fosse stato dato l'avvio all'allestimento del palco nel piazzale Giovanni Poalo II, e soprattutto con quali soldi.
Eppure, oltre gli aspetti tecnici e burocratici e alla modalità di svolgimento contestata dal mondo politico, anche i cittadini e i residenti hanno manifestato il proprio dissenso, lamentando disturbo della quiete pubblica. Una denuncia che torna puntuale, come nell'edizione 'Roma Capital Summer' 2014.